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Lutto nel mondo della cultura: era amato da tutti

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Lutto nel mondo della cultura: addio a un mito

 

 

Il mondo della cultura è in lutto per la perdita dell’illustre accademico italiano Antonio Carullo, avvenuta ieri, giovedì 15 febbraio 2024, all’età di settantacinque anni

 

 

La sua scomparsa ha lasciato un vuoto profondo nel campo del diritto amministrativo, nel quale si era distinto come uno dei massimi esperti italiani

 

 

Carullo è deceduto mentre giocava a tennis al circolo dei Giardini Margherita di Bologna, un’altra sua grande passione oltre allo studio e alla pratica legale.

 

La sua carriera accademica è stata di grande rilievo: è stato professore ordinario di Diritto amministrativo all’Università di Ferrara e di Diritto processuale amministrativo. Ha inoltre ricoperto la cattedra di Diritto pubblico dell’Economia all’Alma Mater di Bologna e di Scienze dell’amministrazione all’Università di Venezia Cà Foscari.

 

 

Nel corso della sua carriera, Carullo ha scritto decine di pubblicazioni che hanno contribuito significativamente alla ricerca e allo studio del diritto amministrativo.

 

Anche dopo il suo pensionamento, avvenuto all’età di settant’anni, ha continuato a tenere lezioni alla Spisa, la Scuola di specializzazione di Diritto amministrativo.

 

La morte di Carullo ha provocato un grande dolore nella sua famiglia, composta dalla moglie Annalisa Lubich e i figli Gherardo e Giuditta, anch’essi avvocati. I colleghi e gli amici hanno espresso il loro cordoglio e il loro senso di incredulità di fronte a questa tragica perdita.

 

L’Alma Mater ha organizzato un omaggio nella cappella dei Bulgari, nell’Archiginnasio, per ricordare la figura e l’opera di Carullo, un accademico che ha dedicato la sua vita all’istruzione e alla pratica legale con un forte impegno e una ardente passione.

 

“Antonio Carullo era uno dei più importanti colleghi e professori di diritto amministrativo. Siamo tutti addolorati per questa grave perdita.

 

Era una persona straordinaria, dotata di ironia e signorilità. Per me era un amico, oltre che un grande studioso”, ha detto Flavio Peccenini, presidente dell’Ordine degli avvocati di Bologna.