Un parto complicato
A causa della giovane età e del corpo non sviluppato per portare avanti una gravidanza, l’unico modo per partorire era il taglio cesareo.
Il che implicava molti rischi, avrebbe potuto mettere a repentaglio la vita di Lina.
A otto mesi di gravidanza e con i media che mettevano sotto pressione i genitori, la madre confessò che la bambina aveva avuto le mestruazioni a 3 anni.
Successivamente gli specialisti avevano diagnosticato che soffriva di pubertà precoce. La pubertà, generalmente, avviene verso gli 11 anni per le bambine e i 12 anni per i maschi.
Accade una volta su diecimila e nelle femmine l’incidenza è di 10 a 1 rispetto ai maschi. La causa esatta di questa patologia è ancora sconosciuta.
Nonostante le difficoltà, alla nascita il bambino era sano, pesava 2,7 chilogrammi e, per coincidenza, era nato nel giorno della festa della mamma, il 14 maggio 1939.
Il bambino fu chiamato Gerardo Medina, in omaggio al medico che aveva aiutato Lina a partorire.
A distanza di 80 anni, l’identità del padre rimane un mistero.
I genitori fecero in modo di proteggere la privacy della figlia, non approfittarono della situazione per ricavare denaro.
Molti ricercatori e medici si interessarono al caso di Lina e volevano studiare sia Lina che il figlio.
Ma i genitori rifiutarono perché volevano che figlia e nipote avessero un’infanzia normale.
Data l’impossibilità per Lina di mantenere il figlio, venne creata dal governo del Perù una commissione per la cura e la tutela del neonato.
Lina oggi ha 87 anni, è in buona salute. Gerardo morì nel 1979, all’età di 40 anni per mielofibrosi.
(Fonte: medium.com)