“Vi farei capire anche solo per un minuto – scrive Martina – l’ansia che si prova per la paura di non esserti vestita e svestita bene, la paura di non farcela, la paura di non esserti sanificata al meglio”.
Ma c’è anche l’altro lato dell’emergenza, quello di chi la sta vivendo sulla propria pelle e che non sa se riuscirà ad uscire dall’ospedale o se ha imboccato una strada senza ritorno.
“Vi farei vedere – continua la giovane infermiera napoletana – la tristezza dei pazienti che non vedono l’ora di uscire da questo incubo, vi farei vedere come la vita di altri pazienti nel giro di pochi minuti peggiora e devono essere intubati.
Vi farei vedere il loro viso con quelle NIV (la mascherina per la ventilazione non invasiva, ndr), i loro occhi che implorano aiuto, vi farei tornare a casa come torno io con i segni e con la tristezza per le persone che non hanno resistito”.
Infine, l’appello: “Vi prego proteggetevi, lavatevi spesso le mani, non togliete mai la mascherina, rispettate le distanze”.