La donna, infatti, secondo gli scontrini del casello autostradale, è uscita allo svincolo santagatese per poi rientrare sulla A20 venti minuti dopo.
Dove ha avuto successivamente un incidente con l’auto da cui è scesa camminando col bimbo in braccio lungo l’autostrada e facendo perdere le sue tracce.
La reale speranza degli inquirenti, e non soltanto loro, è che il bambino possa essere stato consegnato a qualcuno in quei venti minuti di buco.
Ma questo andrebbe a contrastare con le prime testimonianze raccolte subito dopo la sua scomparsa che raccontavano di una donna che lasciava l’autostrada a piedi con un bambino in braccio.
Ma ancora, perché quella bugia al marito sulla destinazione iniziale appena uscita da casa con Gioele?
La donna avrebbe infatti detto a Daniele Mondello di andare con il piccolo al centro commerciale di Milazzo ma da li non è mai transitata continuando la sua con l’auto in direzione Sant’Agata Militello.
Tante domande alle quali il Procuratore Capo Angelo Cavallo sta cercando di dare risposte. Al momento, però, l’attenzione è rivolta esclusivamente alle ricerche del piccolo Gioele.
Intanto gli inquirenti hanno sequestrato nell’area dov’è stata trovata Viviana Parisi un traliccio che regge i cavi dell’energia elettrica.
Per capire se la donna possa essersi gettata dall’alto dopo essere salita sull’impalcatura.
Secondo indiscrezioni la fede e gli indumenti che indossava la donna sono stati fotografati e mostrati al marito Daniele Mondello che li avrebbe riconosciuti.