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I Bambini Vanno Educati alla Felicità, non alla Perfezione

I Bambini Vanno Educati alla Felicità, non alla Perfezione

Capita spesso a tutte le mamme: camminate con vostro figlio per il paese o per il centro commerciale.

E incrociando una vecchia amica con nipoti o pargoli, scattano le tipiche domande per verificare quale dei bambini ha le migliori caratteristiche.

È sotto gli occhi di tutti che il modello educativo assunto dai genitori nell’ultimo decennio è basato sull’iper-genitorialità.

Cioè genitori che vogliono figli preparati alla vita, nell’accezione limitata del termine:

un futuro professionista che abbia un buon lavoro per guadagnare molto. Nulla più di tutto questo.

In un’unica parola? Figli perfetti!

Ed è per questo che vengono iscritti a molte attività extra-scolastiche e non solo: vengono spinti al successo ad ogni costo (vedi, su tutti, lo sport).

Ma la cosa peggiore che sembra non essere percepita è che questo atteggiamento viene fatto con la convinzione di operare per il bene del proprio figlio, mentre in realtà è totalmente l’opposto:

questo atteggiamento crea pressione e ansie sui bambini generando degli adulti emotivamente scompensati.

Cosa accade in realtà?

I genitori osservano che, sotto pressione, i figli raggiungono i risultati che si aspettano e per di più obbediscono pure.

Questo genera una limitazione del pensiero indipendente e del non sviluppo delle competenze vere e proprie per il raggiungimento di un successo.

Solo se messi in condizione di scegliere la propria strada i bambini sapranno come assumersi una responsabilità e quindi sperimentare e sviluppare la propria identità.

QUALI SONO I RISCHI SE PRETENDETE LA PERFEZIONE DA VOSTRO FIGLIO

Infanzia privata a causa dell’inutile pressione

Il gioco è il lavoro dell’infanzia. E giocando apprendono.

E nel gioco sono racchiusi errori, perdita di tempo, sviluppo dell’immaginazione e interazioni con altri coetanei.

Spingere il proprio figlio al raggiungimento della perfezione in un qualsiasi campo gli metterà sulle spalle un inutile carico di responsabilità che non permetterà di vivere una vera infanzia.

Motivazione e piacere, questi sconosciuti

Quando un genitore considera più il risultato che lo sforzo per raggiungerlo, un bambino perde la motivazione intrinseca perché intuirà che ciò che conta è il risultato e non il percorso.

Questo genererà alte possibilità di frode a scuola perché per lui non sarà importante imparare ma ottenere voti alti.

E se non gode del cammino, non riuscirà a provare piacere per il percorso.

Nasce la paura di fallire

La paura di sbagliare è da sempre la sensazione più limitante di tutte perché è strettamente legato alla visione che abbiamo del successo.