Poi il presidente del Consiglio potrebbe riunire i capi delegazione per parlare delle nuove restrizioni.
Una di cui si parla molto, e che a Napoli ha creato disordini e scontri questa notte, è quella del coprifuoco.
Dal mondo scientifico si chiede uno stop alle attività e alla circolazione verso le 21 su tutto il territorio nazionale.
Un ala rigorista della politica preme perché questo sia addirittura alle 18, mentre diversi ministri del governo ritengono misure di questo tipo troppo drastiche e sono preoccupati per le conseguenze economiche su un settore come quello della ristorazione, già duramente colpito questa primavera durante il lockdown.
Le attività non essenziali
Si pensa poi a una stretta su palestre e piscine.
Già nella conferenza stampa dello scorso fine settimana, presentando l’ultimo Dpcm, Conte aveva detto che avrebbe dato circa sette giorni di tempo a palestre e piscine per adeguarsi al rispetto intransigente dei protocolli di sicurezza, altrimenti si sarebbe proceduti con la chiusura.
Ora sembra esserci un’intesa pressoché in tutto il governo sulla necessità di chiudere anche questi luoghi, dove al momento continuano gli allenamenti.
Sembra vicina anche la chiusura dei centri commerciali nei fine settimana, in quanto rappresentano luoghi dove si possono facilmente creare assembramenti, in questo momento pericolosi.
Al momento, nessuna stretta all’orizzonte per quanto riguarda i negozi al dettaglio.
Anche i negozi per i servizi alla persona, come estetisti e parrucchieri, dovrebbero restare aperti, ma si pensa a controlli più serrati per verificare il rispetto delle norme anti-contagio.
Scuole, trasporti e spostamenti tra Regioni
Come anticipato, almeno per ora, la scuola continuerà in presenza.
O con la didattica a distanza integrata per le scuole superiori.
Si continuerà dunque secondo la linea definita dagli ultimi provvedimenti del governo: quindi ricorso alle lezioni online per gli studenti più grandi lì dove dovessero presentarsi situazioni sanitarie critiche e ingressi scaglionati per alleggerire il carico sui trasporti.
Su autobus, treni e metropolitane si pensa a una riduzione della capienza massima, ma per il momento nulla è sicuro.
Si potrebbe anche procedere rafforzando gli scaglionamenti di orari e in questo modo continuare a consentire un riempimento dei mezzi di trasporto pubblico all’80%.
Anche per quanto riguarda gli spostamenti tra Regioni per ora nulla è deciso.
Potrebbe però essere imposto un limite perlomeno per quanto riguarda quelle Regioni dove la diffusione del virus è più alta (quindi con un indice Rt elevato): in altre parole, si potrebbero limitare gli spostamenti solo dalle Regioni più colpite, per evitare che il Covid-19 esca e si diffonda anche in altri territori.