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Fuga di batteri da un laboratorio in Cina: 3.000 persone ammalate in poche ore

Avrebbe utilizzato un disinfettante obsoleto nel periodo compreso tra luglio e agosto 2019 nella produzione di vaccini anti brucellosi per animali.

Con l’effetto che la sterilizzazione fosse incompleta mentre i batteri erano ancora presenti nelle emissioni di gas dell’impianto biofarmaceutico di Lanzhou per l’allevamento di animali.

A quel punto il gas contaminato si sarebbe diffuso nell’aria, fino a raggiungere il limitrofo Istituto di ricerca veterinaria, dove lo scorso dicembre sono state infettate quasi 200 persone.

La maggior parte dei soggetti è stata poi infettata mangiando cibo contaminato o respirando i batteri.

Il personale dell’Istituto ha segnalato le prime infezioni a novembre.

Entro la fine di dicembre, ha scritto l’agenzia di stampa cinese Xinhua, almeno 181 persone del centro erano state infettate da brucellosi.

L’epidemia, oltre ad aver colpito studenti e docenti dell’Università di Lanzhou, si è diffusa anche nella provincia dello Heilongjiang, dove ad agosto sono stati rilevato 13 casi di positività, tutti ricollegabili all’istituto veterinario.

L’ufficio per la salute di Lanzhou ha specificato che il batterio di solito proviene da pecore, bovini o maiali.

Da parte sua, il laboratorio si era scusato e si è visto ritirare la licenza per la produzione di vaccini contro la brucellosi.

I pazienti riceveranno una compensazione finanziaria a partire da ottobre, secondo le autorità di Lanzhou.

Effetti e conseguenze

Lo scorso febbraio la fabbrica si è scusata pubblicamente per l’errore, facendo presente di aver “punito severamente” otto persone ritenute responsabili dell’incidente.

La struttura ha inoltre affermato che avrebbe cooperato con le autorità locali.

Ma per quale motivo aggiornare il bollettino dell’epidemia oggi, a distanza di mesi dall’accaduto?

C’è chi ipotizza che la situazione possa esser sfuggita di mano, mentre altri ritengono che la Cina voglia dimostrare, dopo le polemiche di Wuhan, di essere trasparente.

Si tratta di una malattia in genere non trasmissibile da uomo a uomo (a differenza per esempio del coronavirus) che può causare febbre acuta, dolori articolari, mal di testa, debolezza, sudorazione e dolori diffusi.