Alla guida di Rifle arrivò allora Franco Marianelli, ex Guess Italia e Gas jeans.
Ma ciò non è servito a risollevare le sorti dell’azienda, che chiuse il bilancio 2018 con 16 milioni di fatturato e una perdita di 3,3 milioni.
A maggio 2020 aveva presentato la domanda di concordato al Tribunale di Firenze e la richiesta di soccorso alla regione Toscana.
Ma neanche questo è bastato. Ora i dipendenti guardano a una vendita all’asta.
“Il tribunale ha disposto l’esercizio provvisorio per 45 giorni – hanno spiegato Alessandro Lippi della Filctem-Cgil e Gianluca Valacchi della Femca-Cisl.
Che stanno seguendo la vicenda – e, appena sarà nominato ufficialmente il curatore fallimentare, chiederemo un incontro per esaminare la situazione e cercare di dare un ulteriore sostegno economico ai dipendenti che ora sono in cassa integrazione Covid-19”.
In totale, si tratta di 96 addetti che lavorano nel quartier generale di Barberino del Mugello e nei negozi monomarca italiani, che ora sono in allarme:
“Cercheremo di verificare tutte le possibilità di salvaguardia occupazionale – aggiungono i sindacati – qualora ci fossero manifestazioni di interesse per il marchio e quindi per l’attività aziendale”.