È stato acciuffato dalla polizia ed è stato nuovamente arrestato.
«Ha sempre usato violenza contro i miei figli – ha detto Rukiye –
Ha appeso mia figlia maggiore per le braccia a un muro e l’ha colpita con un tubo.
L’ha lasciata in un lago di sangue prima di rimandare gli altri due miei figli a casa su un taxi. Mia figlia è morta.
Voglio che questo omicidio venga punito pesantemente».
La morte di Ceylan ha scatenato la rabbia delle attiviste per i diritti delle donne, che hanno criticato il rilascio di criminali autori di violenze domestiche.
“We Will Stop Femicide”, un’organizzazione che promuove campagne contro la violenza domestica, ha dichiarato:
«Bisogna prendere provvedimenti immediati per proteggere donne e bambini dalle violenze dopo l’amnistia».
L’organizzazione ha affermato che almeno 29 donne sono state uccise tra l’11 marzo, quando la Turchia ha comunicato il suo primo caso di Covid-19, e la fine di marzo.