«Sono sempre dei test sierologici, ma vengono effettuati e danno risultato in breve tempo. Con alcuni di questi test rapidi, però, è addirittura come gettare una monetina in aria.
È questo il problema maggiore», continua Rezza.
«Naturalmente – ragiona – anche su questo la tecnologia e l’innovazione fanno grossi passi avanti rapidamente, in tempi di pandemia tanto più, e potrebbero già esserci test rapidi affidabili, magari non sono stati ancora valutati e validati a dovere al momento.
Però ci sono molte perplessità attualmente sull’uso dei test rapidi.
Questo è da sottolineare. Per uno screening degli asintomatici con questo test, il problema è maggiore.
È logico che, se dobbiamo anticipare il virus e non rincorrerlo, dobbiamo andare verso l’individuazione delle persone asintomatiche o pre-sintomatiche.
Su questa strategia non discuto, ho perplessità sull’uso dei test che possano aiutare questa strategia».
«La modalità del cerotto per un vaccino anti Covid-19 potrebbe essere utile per facilitare una produzione su larga scala e anche per la somministrazione molto semplice e rapida.
Ma aspettiamo i risultati di sicurezza ed efficacia su questo e altri candidati vaccini in fase di sperimentazione umana per valutare quale sia la strategia migliore.
Speriamo che un vaccino possa aver successo in tempi relativamente brevi».
È quanto ha spiegato Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, oggi durante le audizioni informali in Commissione Sanità del Senato.
Il vaccino contro il coronavirus Sars-Cov-2 è «un argomento che mi sta particolarmente a cuore – ha sottolineato Rezza –
In questo momento stiamo contenendo l’infezione con interventi gravosi per i singoli, per le famiglie e per l’economia del Paese e vorremmo uscire fuori dall’epidemia avendo a disposizione un vaccino sicuro ed efficace».
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