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Ecco dove andranno in vacanza gli italiani per timore del Coronavirus

Ecco dove andranno in vacanza gli italiani per timore del Coronavirus

Niente vacanze per un italiano su due.

Quest’estate il mare della Sicilia è quello che attira più turisti

La paura del coronavirus e gli effetti economici della pandemia hanno influenzato la scelta delle vacanze degli italiani.

Molti resteranno a casa

La pandemia di covid-19 ha spinto molte persone a riprogrammare i propri piani estivi.

Un po’ per il timore del coronavirus, un po’ per la crisi economica e la mancanza di lunghi periodi di ferie, quasi un italiano su due quest’anno non partirà per godersi il mare o la montagna:

in altre parole, nel 2020 ci saranno il 40 per cento in meno di vacanzieri tra luglio e settembre rispetto allo scorso anno.

E a poco è valso il contributo previsto dal governo per incentivare i flussi turistici, visto che la stragrande maggioranza degli italiani che faranno le valigie pensa di non usufruirne.

A rivelarlo è Unioncamere, che insieme a Isnart hanno elaborato un report che analizza i volumi turistici per la stagione ormai cominciata sulla base di un campione rappresentativo di persone intervistate nelle scorse settimane.

I ricercatori fanno notare che dei 24 milioni di italiani che si muoveranno, l’86 per cento rimarranno all’interno dei confini nazionali e solo il 4,8 per cento andrà all’estero (rispetto al 26 per cento del 2019).

La maggior parte, il 76,5 per cento, ha optato per una località di mare, soprattutto nella propria regione o in quelle limitrofe.

Ed è così che la Sicilia si prepara a fare il pieno di viaggiatori, ospitando quasi 3 milioni di turisti: un aumento rispetto al 2019, quando l’isola era stata scelta da circa 2 milioni e 700 mila persone.

Avranno meno ingressi invece Puglia, Campania e Sardegna, costrette a registrare un saldo negativo rispetto lo scorso anno rispettivamente del -10%, -22% e -14%.

Quest’estate sarà nera in termini turistici per la Lombardia, che registra uno dei cali più significativi: 800 mila persone in meno rispetto al 2019. Storia simile per il Lazio (-780 mila), Marche (-600 mila) ed Emilia Romagna (-640 mila).

Nel complesso, dalla ricerca si evince che 21 milioni di persone non andranno in villeggiatura.

Quelle che partiranno invece opteranno per le zone del Paese in cui il virus ha avuto un impatto minore o nullo, “che offrono aree interne scarsamente popolate, in cui il distanziamento è più facilmente garantito”, si legge nel report.

Tra questi, spiccano i casi di “Umbria, Abruzzo e Friuli che vedono importanti aumenti del numero di turisti e del Molise, che addirittura raddoppia quelli registrati nel 2019″.

Scelte condizionate in parte dalla situazione sanitaria attuale e dalle difficoltà economiche, che spiegano anche perché oltre il 40 per cento dei vacanzieri (10 milioni di italiani) alloggerà in appartamenti.

“mentre per raggiungere la propria destinazione il 62% degli intervistati utilizzerà l’auto staccando di molti punti la percentuale di coloro che si sposteranno in treno o in aereo, che si attestano entrambe al 10%”.

Decisioni che sicuramente avranno giocato un ruolo nell’insuccesso del bonus vacanze:

“Solo il 7,4% ne ha usufruito, mentre il 78,3%, ovvero quasi 19 milioni di italiani, dichiara di non utilizzarlo e un 14,3% è ancora indeciso”

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