È morto Mino Raiola
Il noto procuratore sportivo era malato da tempo. Si è spento a 54 anni all’ospedale San Raffaele di Milano. La notizia è stata confermata dalla famiglia che ha pubblicato un messaggio sui social.
“Con infinito dolore annunciamo la scomparsa di Mino, il più straordinario procuratore di sempre. Mino ha lottato fino all’ultimo istante con tutte le sue forze proprio come faceva per difendere i calciatori. E ancora una volta ci ha resi orgogliosi di lui, senza nemmeno rendersene conto”, con queste parole la famiglia di Mino Raiola ha annunciato la sua morte.
“Mino è stato parte delle vite di tanti calciatori e ha scritto un capitolo indelebile della storia del calcio moderno. Ci mancherà per sempre e il suo progetto di rendere il mondo del calcio un posto migliore per i calciatori sarà portato avanti con la stessa passione. Ringraziamo di cuore coloro che gli sono stati vicini e chiediamo a tutti di rispettare la privacy di familiari e amici in questo momento di grande dolore”, si legge ancora nel post diffuso online.
— RAIOLA (@MinoRaiola) April 30, 2022
La vita e la carriera
Nato nel Salernitano il 4 novembre 1967, a meno di un anno si trasferì con la famiglia ad Haarlem, nei Paesi Bassi, dove il padre aprì poi con successo un ristorante. Dopo aver iniziato a giocare a calcio nelle giovanili dell’Haarlem smise all’età di 18 anni e già a 20 era responsabile del settore giovanile della squadra, di cui poi diventò poco dopo direttore sportivo.
Sempre in quel periodo fonda la sua prima società di intermediazione. Pochi anni dopo, dopo aver stretto un sorprendente accordo con il sindacato dei calciatori olandese, è il rappresentante all’estero dei calciatori Orange. Nel 1992 il primo colpo internazionale da mediatore: Bryan Roy va al Foggia. Un anno dopo invece tesse le fila per il doppio trasferimento degli olandesi Dennis Bergkamp e Wim Jonk dall’Ajax all’Inter.