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Due città diventano zona rossa, firmata l’ordinanza poco fa

Due città diventano zona rossa, firmata l’ordinanza poco fa

Giffone e Caccuri diventano zona rossa: l’ordinanza di Regione Calabria

A Caccuri e Giffone torna il lockdown per due settimane: i due comuni sono stati dichiarati zona rossa.

Il Presidente della Regione Calabria ha firmato un’ordinanza con cui dichiara zona rossa i comuni di Giffone e Caccuri e zona arancione quelli di Mangone, Rovito, Spezzano della Sila, Zumpano, Anoia, Rosarno e Taurianova.

Il provvedimento si è reso necessario dopo l’aumento di casi positivi e sarà in vigore dal 31 ottobre al 13 novembre 2020.

Giffone e Caccuri zona rossa

La disposizione stabilisce il divieto per i residenti di allontanarsi dal territorio comunale salvo che per esigenze lavorative, di salute o di necessità.

In questo caso i cittadini dovranno compilare un’autocertificazione che giustifichi i motivi del movimento da mostrare alle forze dell’ordine in caso di controllo.

La medesima dichiarazione dovrà essere tenuta con sé in caso di spostamento dal proprio domicilio.

I movimenti saranno infatti consentiti solo se per ragioni essenziali.

Sussiste inoltre il divieto di accesso all’interno dei suddetti comuni, fatta salva la possibilità di transito in ingresso e in uscita dal territorio individuato per gli operatori sanitari e socio-sanitari e per il personale impegnato nei controlli e nell’assistenza e nelle attività riguardanti l’emergenza.

Potranno inoltre transitarvi anche Forze di Polizia, Forze Armate, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco impiegati per le esigenze connesse al contenimento della diffusione del coronavirus o in altri servizi d’istituto.

Tutte le scuole di ogni ordine e grado di Caccuri e Giffone rimarranno chiuse per il periodo interessato.

L’ordinanza stabilisce poi che tutte le attività produttive e commerciali ritenute non essenziali dovranno serrare i battenti secondo quanto già previsto dalle disposizioni nazionali e regionali in tema di lockdown.

Potranno dunque rimanere aperti soltanto gli esercizi che vendono beni di prima necessità come farmacie e alimentari.