Secondo l’indagine condotta dal Censis, che ha elaborato i dati di marzo e aprile rilevati da Eurobaromentro
(sondaggi incaricati dalla commissione europea, il 70% degli italani valuta inadeguata la cooperazione nell’Unione europa sulla lotta al Covid-19.
Sono ferme invece a febbraio, e quindi al periodo antecedente l’emergenza sanitaria, le indicazioni sul ruolo dello Stato che per l’88,6% degli italiani è una “sorta di comparsa, con un potere decisionale limitato o nullo”.
Una sensazione di sfiducia che sembrerebbe più radicata tra le persone con basso titolo di studio (34,4%), basso reddito (32,4%) e disoccupati (30,9%).
Un ultimo dato riguarda, invece, il ruolo di mediazione dei sindacati.
A tal riguardo, le stime di febbraio hanno rilevato che Il 34,9% degli italiani ha fiducia nel sindacato, con una percentuale più alta tra i laureati (38,3%) e tra chi ha redditi bassi (38,6%).
La paura che il tasso di disoccupazione possa impennarsi vertiginosamente appare più che fondata.
In occasione del 1 maggio, il Presidente della Camera del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha espresso preoccupazione circa la ripresa tardiva delle attività lavorative dopo l’ondata epidemiologica:
“Credo che gli italiani abbiano bisogno di lavorare e che il lavoro debba essere tutelato, occorre che abbiano i soldi in tasca per ripartire.
– ha affermato – Ridisegnare una nuova Italia significa riaprire le tante attività tenendo conto delle misure di sicurezza.
Molte aziende rischiano la chiusura”.