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Dieta del digiuno: l’elisir di lunga vita di uno scienziato genovese

Se il digiuno può far perdere chili e vivere meglio?

Uno studio direbbe proprio di sì: una dieta serratissima concentrata in pochi giorni, ogni mese, avrebbe notevoli effetti non solo sul girovita, ma anche contro alcune patologie.

Quattro o cinque giorni a digiuno per vivere di più. Almeno 96 ore senza toccare cibo come elisir di lunga vita.

Ecco la conclusione alla quale è giunto lo scienziato genovese Valter Longo, direttore dell’Istituto di Longevità della University of Southern California di Los Angeles e del laboratorio oncologia e longevità dell’Ifom (Fondazione Istituto di oncologia molecolare) di Milano.

Lo studio condotto col suo team ha dimostrato che adottare periodicamente una dieta mima-digiuno, a basso contenuto di proteine, per 4-5 giorni al mese.

Riduce i fattori di rischio legati a invecchiamento, malattie cardiovascolari, diabete, obesità e cancro. Provare per credere.

L’importante è restare possibilmente sotto il controllo di un medico durante il periodo di purificazione.

Razionalizzare per star bene

In mancanza di cibo, è la teoria di Longo, quella macchina incredibile del corpo umano inizia a consumare le riserve a disposizione al suo interno, ovvero grassi, glucosio, chetoni.

Allo stesso tempo l’organismo cerca di razionalizzare le risorse, con il sacrificio di quasi un terzo di globuli bianchi e la pulizia delle cellule danneggiate o allo stato latente.

Il corpo umano, quindi, senza cibo si rigenera e rinforza e allora ecco perché una volta al mese si può pensare ad uno sforzo del genere.

Le quattro fasi della dieta

Ma è rischiosa una prassi mensile di questo tipo?

Per Valter Longo no, anche se è bene che il processo venga effettuato sotto stretto controllo medico.

Un processo diviso in quattro fasi: la prima, la più difficile è quella in cui l’organismo comincia a consumare le riserve di grassi, glucosio e chetoni.

Il secondo giorno, poi, inizia il processo di atrofizzazione degli organi e pertanto è consigliabile passeggiare e distrarsi.

Il terzo giorno alcune cellule staminali cominciano a rimpiazzare le cellule scartate, ma può subentrare un po’ di torpore.

E qui, invece, è pertanto consigliabile stare a riposo, mentre il quarto viene reintrodotto il cibo a piccole dosi e le staminali portano a termine il processo di rigenerazione.

E si può tornare alle vecchie abitudini.