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Covid: scoperta una rarissima variante in Italia. Due soli casi al mondo 

“Altrettanto interessante sarà ricostruire il percorso di questa variante, riscontrata in una paziente ricoverata all’ospedale di Circolo”, precisa l’azienda sanitaria.

«L’identificazione di questa variante che ha solo un altro caso descritto al mondo è il risultato della collaborazione con i colleghi del San Raffaele, e in particolare con Massimo Clementi e Nicasio Mancini.

Ma è anche il punto di partenza per nuovi studi e approfondimenti – ci tiene a spiegare Maggi – In particolare, ora che l’intero genoma di questa variante del virus è stato ricostruito, potremmo capirne il significato biologico con studi in vitro e dimostrarne l’eventuale impatto clinico ed epidemiologico sulla popolazione».

Nel laboratorio di Microbiologia, Maggi ha organizzato un’équipe di professionisti dedicata al sequenziamento delle varianti del nuovo Coronavirus.

«Sono loro che si occupano di analizzare i tamponi e di studiare la struttura molecolare delle varianti, candidandosi come uno dei centri di riferimento di identificazione delle varianti del Sars-Cov-2» prosegue la nota.

«I loro strumenti sono riconducibili a due tecnologie in particolare: una è quella che è stata battezzata dalla Fondazione Il Circolo della Bontà, che l’ha donata, ‘la Ferrari dei tamponi’, del valore di oltre 80mila euro».

L’altra è la macchina per il sequenziamento, già in uso nei Laboratori dell’Asst Sette Laghi.

Ed è proprio quest’ultima tecnologia ad aver consentito negli ultimi mesi l’individuazione a Varese di tutte le varianti già note del nuovo Coronavirus, con il supporto della direzione sanitaria che, guidando con un’attenzione clinica mirata soprattutto alla prevenzione del contagio nei reparti Covid dell’ospedale di Circolo, ha anticipato alcune indicazioni in materia.

«Ogni paziente per il quale vi è il sospetto o la certezza che sia portatore di una variante nuova potenzialmente più diffusiva o aggressiva del virus» spiega il direttore sanitario dell’Asst Sette Laghi, Lorenzo Maffioli «viene immediatamente isolato anche da tutti gli altri pazienti Covid e assistito con la massima attenzione da parte degli operatori nel setting più appropriato per le sue condizioni, osservando con precisione le norme interne di protezione individuale, anche a tutela del personale impegnato in questa attività».