Coronavirus, il timore di Bassetti: ‘In autunno salteremo per aria e non per il Covid’
Cosa succederà nel prossimo autunno? Cosa dobbiamo aspettarci?
Cosa pensano gli esperti di questa situazione e cosa prevedono?
Queste le domande che molti italiani si pongono e a cui molti virologi hanno già dato una risposta, se pur approssimativa.
A parlare questa volta è Matteo Bassetti ai microfoni di Radio Radio.
Nei giorni scorsi l’infettivologo del San Martino di Genova aveva manifestato la propria intenzione di non sottostare ad un eventuale pensiero unico, ma di dire la sua sulla base della propria esperienza.
Essendo stato un operatore in prima linea in corsia, si è accorto immediatamente del cambiamento dell’infezione da Covid che si è del tutto attenuato.
Pochissimi pazienti arrivano ad avere sintomi gravi, anche grazie al fatto che l’esperienza acquisita sul campo contro il Sars-Cov2 permette un approccio clinico più efficace.
La sua più grande contestazione riguarda il clima di terrore che si sta instaurando.
A suo avviso oggi, bisognava preparare gli italiani a non aver paura e insegnare loro che prevenire si può.
Quello che lui non giustifica, è il clima di eccessivo terrorismo nei confronti dei cittadini che vengono bombardati da notizie che mettono ansia e paura, talvolta infondate.
Bassetti e la sua previsione
Bassetti, che è a conoscenza dei dati e del numero del tutto oscillante di questi giorni, spiega che la malattia non è più pericolosa come a Marzo.
Aprile, che il virus è molto meno aggressivo e che la Sanità italiana è opportunamente attrezzata ora più di ieri.
“Non voglio dire che siamo felici. Dobbiamo dire che il fatto di trovare tanti positivi significa che il sistema sta funzionando e sta intercettando i casi.
Non dobbiamo dire che tutto va male“, afferma Bassetti.
Bassetti tende a rassicurare gli italiani, facendo notare che sono rari i casi gravi e che essere infetto, non significa ammalarsi gravemente o morire.
In tal senso Bassetti critica i giornali e l’informazione dei mass-media.
“Per un periodo – ha affermato l’infettivologo – l’informazione si è concentrata solo sui morti, quando erano grandi da poter terrorizzare la gente.
Nel giorno in cui sono morte solo due persone, come mai era successo, nessuno l’ha detto“.