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Coronavirus, dal 30 ottobre scuole chiuse in tutta la Puglia.

Noi – ha aggiunto – ci stiamo preparando ad un’ondata formidabile, questo e’ bene che lo si sappia, e ci stiamo predisponendo adottando le misure che mano a mano sono necessarie.

Abbiamo una grande capacita’ di trasformazione degli ospedali e questo ci ha consentito di tenere fino ad oggi attiva l’attivita’ ordinaria, perche’ non si muore solo di covid“.

“Da venerdi’ 30 ottobre e’ sospesa l’attivita’ didattica in presenza nelle scuole pugliesi di ogni ordine e grado“.

Lo precisa una nota della Regione Puglia in cui si annuncia che in serata verra’ emanata un’ordinanza. “Sono almeno 286 le scuole pugliesi toccate da casi Covid – si legge nella nota -.

Tutto questo in un solo mese di apertura e nonostante in Puglia la scuola sia iniziata il 24 settembre, ben 17 giorni dopo altre Regioni. I dati ci dicono che sono almeno 417 gli studenti risultati positivi e 151 i casi positivi tra docenti e personale scolastico“.

Questa decisione “tiene conto anche dell’appello dei pediatri pugliesi”.

“Dai dati rilevati dai dipartimenti di Prevenzione – spiega l’assessore regionale alle Politiche della salute Pier Luigi Lopalco – emerge un notevole incremento dell’andamento dei contagi correlati a studenti e personale scolastico degli istituti scolastici di ogni ordine e grado.

Ciascun evento di positivita’ attiva un ingente carico di lavoro sul servizio sanitario – precisa l’epidemiologo -.

Essendo i soggetti inseriti in una classe, uno studente positivo genera almeno una ventina di contatti stretti piu’ quelli famigliari.

Se a essere positivo e’ un docente che ha in carico piu’ classi, questo numero si moltiplica ulteriormente.

Tradotto significa: migliaia di persone in isolamento fiduciario di almeno 10 giorni per contatto stretto, con tutti i disagi a carico delle famiglie specie quando sono i piu’ piccoli a essere messi in quarantena.

Ma significa – ancora Lopalco – anche migliaia di ore di lavoro per gli operatori dei dipartimenti di Prevenzione, perche’ devono effettuare i tamponi, la sorveglianza sanitaria e le attivita’ di tracciamento, a cui si aggiunge l’enorme carico di lavoro dei laboratori per l’analisi dei tamponi.

Inoltre gli studi dei pediatri nelle ultime settimane sono stati presi d’assalto dalle centinaia di genitori che avevano bisogno dei certificati per la riammissione a scuola”.

La decisione e’ stata comunicata al ministro della Salute, al ministero dell’Istruzione – Capo dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, al presidente dell’Anci, al direttore dell’Ufficio Scolastico regionale.