Matteo Bassetti, infettivologo del San Martino di Genova, ha lanciato la sua proposta per evitare l’eventuale necessità di un lockdown totale.
Matteo Bassetti è tornato a parlare di coronavirus. Lo ha fatto da ospite della trasmissione radiofonica Un giorno da pecora.
L’infettivologo del San Martino di Genova ha segnalato la possibilità che, in relazione alle misure di contenimento del contagio, si possa arrivare a operare con delle misure chirurgiche.
Lockdown relativi ad aree dove l’infezione sta dilagando, ma senza pensare ad una misura generale per il Paese. Questo, a suo avviso, andrebbe evitato.
Come misura limite Bassetti ha proposto la possibilità di evitare la serrata totale, mettendo in sicurezza solo le persone che ad oggi patiscono di più gli effetti della Covid.
Una sorta di lockdown per gli over 65, in maniera tale che il resto del Paese prosegua il più possibile in quelle che sono le proprie attività produttive.
Qualora, infatti, l’Italia dovesse fermarsi totalmente per Bassetti sarebbe la “fine”.
Chiaro il riferimento ai risvolti economici ed anche all’assistenza sanitaria per tutte quelle patologie che non sono la Covid.
Matteo Bassetti ha iniziato a palesare un po’ di preoccupazione.
Non tanto per il numero di contagi che si contano in Italia, ma per gli scenari che si stanno profilando negli ospedali per effetto di una comunicazione che ha ritenuto errata.
“Sono molto preoccupato, perché sta succedendo – ha detto- quello che qualcuno aveva previsto.
Al di là della secondata ondata c’è una corsa agli ospedali. Questo vuol dire che non abbiamo saputo parlare alla gente in questi mesi”.
L’infettivologo ha parlato di lunghe file create da persone che si presenta nelle strutture con sintomi particolarmente lievi e non necessariamente riconducibili alla Sars-Cov2.