• Ven. Mag 3rd, 2024

Doodles news

Sito web del gruppo LIFELIVE E.S.P.J

CASO VANNINI – “Martina si trovava nel bagno nell’immediatezza dello sparo”:

“L’unico in grado di porre in crisi la costruzione di un omicidio per colpa era Marco Vannini ed ecco perché il suo decesso, in termini di mera convenienza personale, era da preferire alla sua sopravvivenza” scrivono i giudici.

Il ruolo di Martina Ciontoli

“Martina Ciontoli era nel bagno ed ha assistito al colpo d’arma da fuoco esploso dal padre nei confronti di Marco” scrivono in modo chiaro i giudici della 2° Corte d’Assise.

Su questo elemento non hanno dubbi, la giovane ha visto l’esplosione e quindi anche le immediate conseguenze come la fuoriuscita di sangue e la reazione del fidanzato. “Invece di intervenire per aiutare Marco – si legge ancora nella sentenza – aiuta il padre a depistare le indagini, contribuendo ad avvalorare la versione da lui fornita”.

Ad avvalorare questa tesi sarebbe stata anche la testimonianza resa in aula da Viola Giorgini, fidanzata di Federico Ciontoli e ascoltata in questo processo bis come testimone.

La ragazza racconta di essere uscita dalla stanza insieme a Federico subito dopo aver sentito un forte rumore e di aver poi sentito la voce di Antonio e Martina provenire dal bagno. Perciò, concludono i giudici, “Martina si trovava nel bagno nell’immediatezza dello sparo”.

Per la prima volta una sentenza ha stabilito la presenza di Martina Ciontoli sul luogo della tragedia al momento dello sparo, in quel bagno dove Marco ha ricevuto un colpo che poche ore dopo l’avrebbe portato alla morte.