E allora la domanda è: a che ora Nicola è sparito? Poco dopo le 19? Alle 21? Pochi minuti prima che mamma e papà se ne accorgessero?
I genitori hanno dato l’allarme 9 ore dopo la scomparsa
L’orario è fondamentale per capire di quanto il piccolo può essersi allontanato, nell’ipotesi che davvero abbia cercato i suoi genitori e — come dice suo padre — si sia perduto credendo di andare nella loro direzione.
Ma c’è un’altra domanda che è difficile non porsi.
E cioè: nel nero che più nero non si può di una notte di montagna, perché cercare il bambino senza coinvolgere subito i soccorsi?
Vero è che in quell’angolo di mondo, con la vita spartana che fanno i bambini, fra capretti al pascolo e grandi prati verdi sui quali giocare, è meno presente l’ansia dei genitori di avere sempre sotto controllo ogni singola mossa dei propri figli.
Ma è vero anche che da mezzanotte alle nove del mattino — ora della prima chiamata ai vigili del fuoco — si sarebbero mobilitati soccorsi ben organizzati e quindi con più probabilità di successo.
Le spiegazioni per tutto questo sono sospese, ora conta soltanto ritrovare Nicola.
Per adesso la procura ha aperto un fascicolo per scomparsa di minore; non è escluso che nelle prossime ore prenda forma l’ipotesi di indagare i genitori per abbandono di minori per aver lasciato solo il piccolo pur essendo a pochi metri da lui, nella stalla o nell’orto. Vicini ma irraggiungibili. (fonte Il corriere.it)