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Banchi anti-covid: “Impossibili da usare per chi è disabile”, Iacopo Melio protesta sui social

Lui, che è anche figlio di insegnante, ha così scelto il proprio profilo Facebook per invitare a una riflessione:

“Le scuole, talvolta, ‘sicure’ non lo sono nemmeno a cose normali, mancando degli strumenti e delle forniture ancor più elementari.

Davvero vogliamo credere che un banco simile sia la vera innovazione, il reale progresso, che ci faccia stare più tranquilli?”.

E poi promette: “Se sarò eletto vorrei che il mio impegno come Consigliere Regionale potesse servire anche a questo:

a ricordare la necessità di mettersi sempre nei panni degli altri, osservando le cose da ogni angolazione possibile, perché non esiste un solo punto di vista.

E per farlo non bisogna puntare a ciò che ‘fa figo’ ma a ciò che ‘fa bene’.

Lo devo a Sara, figlia della mia amica Rachele, e a quel 5% di bambini che non riescono a trasformare i loro deficit in potenzialità”.

Un post che ha collezionato oltre 12 mila like e che è stato condiviso da quasi quattromila persone.

“Da ex bambina molto più alta della media, sovrappeso e mancina ti adoro” si legge in un commento.

“Un terzo dei miei 196 alunni non ci sta per vari motivi (disabilità, sviluppo fisico alterato, varie certificazioni o attestazioni – scrive una maestra –

Un altro terzo non ci entra per altezza e altrettanti per rotondità.

Dei restanti, la gran parte passerebbe a raccogliere la qualunque da quel cosino lì davanti battendoci testa, spalle, mani, braccia e schiena”.

E poi c’è chi si chiede quanto siano efficaci dal punto di vista antisismico: “Nelle Marche l’ultimo devastante terremoto lo abbiamo avuto nel 2016.

I miei alunni, appena suona la campana dell’allarme, sono in grado di rifugiarsi sotto al banco con una velocità pazzesca.

Qualcuno sa dirmi come questi banchi possano offrire una protezione adeguata in caso di crolli?”.

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