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Un altro femminicidio: uccisa a 16 anni da due coetanei, poi la scoperta choc

La giuria ha evidenziato il fatto che la coetanea sembrava essere ossessionata da Brianna, vedendola come qualcosa di “molto diverso” dagli altri. Questo interesse, tuttavia, se si è evoluto in qualcosa di oscuro e macabro, spingendo i due coetanei a progettare attentamente l’uccisione. I messaggi rinvenuti nei loro telefoni rivelano una pianificazione dettagliata dell’omicidio, con commenti agghiaccianti come “Sì, sarà più facile (riferito all’omicidio) e voglio vedere se urlerà come un uomo o una ragazza”.

Durante le indagini, emergono conversazioni che gettano luce sulla mente distorta degli accusati. La brutalità dell’omicidio è stata pianificata in anticipo, seguendo fedelmente quanto stabilito nella discussione online tra i due. La data dell’11 febbraio è stata fissata per l’esecuzione del piano e, in effetti, Brianna è stata attirata nel parco e uccisa in modo efferato.

La Corte ha imposto il divieto di nominare i due coetanei a causa della loro età, ma la gravità dei loro crimini è stata evidenziata durante il processo. I messaggi rivelatori, che mostrano la volontà di uccidere Brianna esattamente come è accaduto, sono stati fondamentali per la giuria nel giungere alla conclusione che gli imputati agissero insieme per portare a termine il loro piano omicida.

Il giorno dell’omicidio, Brianna è stata scoperta senza vita da una coppia che passeggiava con il cane nel parco di Culcheth. I paramedici hanno tentato disperatamente di rianimarla, ma i loro sforzi sono stati vani, e la giovane è stata dichiarata morta alle 16:02. Si è appreso che era stata pugnalata 28 volte con un coltello da caccia di 13 centimetri, acquistato solo sei settimane prima dell’atroce evento.

La giuria, al termine delle indagini, ha concluso che Brianna Ghey è stata vittima di un’aggressione prolungata e violenta, sottolineando la brutalità senza scrupoli con cui i due coetanei hanno perpetrato il loro crimine. La comunità locale è stata scossa e indignata dall’atroce femminicidio, portando all’attenzione il bisogno di un impegno più forte nella prevenzione della violenza di genere e nell’educazione sulla diversità di genere per promuovere la comprensione e l’accettazione.