Tragedia nel Casertano: La scomparsa di Luigi, un lavoratore prossimo alla pensione
La redazione di Repubblica.it dedica un angolo speciale per commemorare le vittime dei tragici incidenti sul lavoro. Questo spazio, un vero e proprio Spoon River moderno, ci permette di conoscere le vite di queste persone, evitando che diventino semplici numeri nelle statistiche. Sono vite invisibili e spesso dimenticate, ma è fondamentale ricordarle. Nel nostro Paese, ben tre lavoratori in media perdono la vita ogni giorno sul luogo di lavoro. “Morire di lavoro” è un monito costante, diretto alle istituzioni e alla politica, affinché si ponga fine a questo vero e proprio “crimine silenzioso”.
La rabbia che proviamo non basta mai. Questa è l’immagine di una nazione senza speranza, un fallimento di una società democratica. Morire sul lavoro a oltre 60 anni, precipitando da un’impalcatura in un cantiere o dal tetto di un capannone industriale, è un fatto che va al di là delle parole e delle retoriche di indignazione del giorno successivo. A quell’età, ci si aspetta di essere in pensione, di godersi il meritato riposo dopo un’intera vita di lavoro. Ma in questa dannata nazione, che si è impegnata in innumerevoli e infruttuose riforme del sistema previdenziale, si costringe ancora la gente a lavorare oa sopravvivere con pensioni troppo magre per permettersi di smettere di alzarsi al mattino e andare a guadagnare uno stipendio. “A rimediare la giornata”, come dicevano gli operai tanti anni fa.
Luigi aveva 63 anni e la pensione era lì, a un passo di distanza. Era un abile operaio con una vasta esperienza nel settore delle installazioni elettriche ed edili. Purtroppo, è morto tragicamente dopo essere caduto da un ponteggio presso l’azienda vetraria di San Marco Evangelista, nel Casertano. Luigi Malatesta era originario di Macerata Campania e lascia dietro di sé la moglie Miranda ei suoi due figli ventenni, Nicola e Manuel. Miranda ha voluto condividere il suo dolore sui social, scrivendo: “Il tuo numero è ancora nella mia rubrica, vorrei premere il pulsante per chiamarti, ma dal cielo non puoi rispondere”.