Se è vero che non era la prima volta che Luana cercava di convincere la ragazza a tornare a casa, a Lecce.
Già alcuni anni fa la donna aveva provato a riportare Chiara nel Salento.
Un tentativo vano, che ha tuttavia rinnovato nei giorni scorsi, forse all’apice del loro conflitto.
Tutto ciò che resta, ora, è materiale d’indagine. Rimane poco spazio per le considerazioni sul legame tra le due donne.
Agli investigatori interessa soprattutto ricostruire il più minuziosamente possibile le ultime ore di Luana Antonazzo e Chiara Rollo.
Per questo la scena del delitto, l’altro ieri, è stata analizzata a fondo.
E anche a questo serviranno le autopsie che la Procura di Torino ha disposto sulle due salme.
Solo dopo mamma e figlia potranno tornare, insieme e per l’ultima volta, a casa.
Quel lavoro perso da qualche giorno, l’intenzione della mamma di riportarla a Lecce, un tentativo di fuga andato male.
Questi i presupposti della tragedia di Torino, nella quale Luana Antonazzo ha trovato la morte per mano della figlia, Chiara Rollo, che si è poi suicidata.
Questo l’antefatto che ha portato, nel cuore della notte, l’insegnante leccese a mandare un disperato messaggio al fidanzato della figlia:
«Chiara mi sembra scompensata. È diventata aggressiva, non riesco a trattenerla. Torna qui».
Un appello quasi disperato. Che il fidanzato di Chiara, però, legge troppo tardi, quando ormai la tragedia in corso Racconigi 237 si è già consumata.
Una tragedia che ha gettato nello sconforto chiunque conoscesse le due donne: i familiari, prima di tutto;
ma anche amici e colleghi della professoressa, che insegnava matematica al liceo De Giorgi di Lecce.
Gli inquirenti sono al lavoro per definire quanto più possibile il quadro di un dramma familiare.
Chiara – che lo scorso anno era stata ricoverata per un breve periodo in ospedale e che prendeva delle medicine per i suoi disturbi – lavorava in un’azienda tessile, ma a giugno aveva perso il lavoro.
Un colpo durissimo per una ragazza fragile e già gravata da altri problemi.
Proprio per questo Luana era andata a Torino: per starle vicino ma soprattutto per convincerla a tornare nel Salento, a casa, dove forse avrebbe potuto ricominciare a vivere.
Tutto ciò che resta, ora, è materiale d’indagine. Rimane poco spazio per le considerazioni sul legame tra le due donne.
Agli investigatori interessa soprattutto ricostruire il più minuziosamente possibile le ultime ore di Luana Antonazzo e Chiara Rollo.
Per questo la scena del delitto, l’altro ieri, è stata analizzata a fondo.
E anche a questo serviranno le autopsie che la Procura di Torino ha disposto sulle due salme.
Solo dopo mamma e figlia potranno tornare, insieme e per l’ultima volta, a casa.