una ragazza adolescente, un maschietto e una femminuccia di otto e sei anni.
Chiaro, per arrivare fino in fondo al film fate la scorta di fazzoletti perché alla fine del periodo di affidamento i bimbi potrebbero tornare, se sono mutate le condizioni economiche di base, nella loro famiglia d’origine.
Secondo uno studio del Children’s Bureau, nel 2017 solo il 51% dei bambini in affidamento tramite fostering è rimasto con i suoi genitori affidatari dopo il periodo di base.
C’è anche un altro aspetto da valutare, oltre la rappresentazione apparentemente tenera e romantica di Hollywood.
Per il fostering vengono fornite sovvenzioni pubbliche per coprire una parte dei costi mensili effettuati dai genitori affidatari.
E pare, leggendo anche tante testimonianze di ex bambini in affido tramite fostering, che c’è chi è in grado persino di approfittarsene intascandosi parte dei sussidi.
Nello specifico, ci sono Stati che rimborsano anche 800-900 dollari al mese a bambino, come la California e il New Jersey, e altri che non arrivano nemmeno a 400 dollari come il Texas e il Missouri.
Negli Stati Uniti, come in Gran Bretagna, anche le famiglie LGBTQ possono proporsi come genitori “foster”.
Una stima approssimativa di bambini adottati negli Stati Uniti da genitori foster LGBTQ è di 14mila. Cifra che si alza a 65mila per l’adozione tout court.