Strage di Erba, la notizia su Rosa e Olindo poco fa
La Corte d’Appello di Brescia ha accolto il ricorso presentato da Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati all’ergastolo per la strage di Erba.
Il 1 marzo è stata fissata un’udienza decisiva in cui i giudici esamineranno la richiesta di revisione della sentenza avanzata dalle difese dei due imputati.
Questa nuova sviluppo giuridico è emerso dopo che la Corte d’Appello di Brescia ha emesso un decreto di citazione a giudizio nei confronti di Romano e Bazzi in relazione alla strage di Erba.
La prossima udienza, programmata per il 1 marzo e assegnata alla seconda sezione penale, sarà cruciale per determinare l’esito del processo di revisione. Il legale della coppia, Fabio Schembri, ha comunicato questa importante notizia, sottolineando che i giudici dovranno valutare attentamente l’istanza di revisione della sentenza avanzata dalle difese dei coniugi, nonché dal sostituto procuratore generale di Milano.
La strage di Erba, risalente all’11 dicembre 2006 nella provincia di Como, ha visto Romano e Bazzi accusati e successivamente condannati all’ergastolo nel corso del primo processo. L’accusa includeva l’omicidio di Raffaella Castagna, Youssef Marzouk e Paola Galli, oltre all’attacco alla vicina Valeria Cherubini.
Mario Frigerio, marito di quest’ultima, fu colpito ma sopravvisse grazie a una malformazione congenita che evitò il dissanguamento. L’appartamento dove si verificò la strage, situato in una corte ristrutturata nel centro di Erba, fu incendiato poco dopo l’evento.
Il legale Schembri ha annunciato che la richiesta di revisione presentata per conto dei suoi clienti sarà supportata da “nuovi elementi” che potrebbero portare alla riapertura del caso. Romano, in una dichiarazione televisiva, ha espresso la speranza di vedere cambiare il proprio destino insieme a quello di Rosa, auspicando la liberazione della moglie dal carcere.
Secondo l’avvocato, la consulenza energetica in possesso della difesa dimostra che prima della strage c’erano persone nella casa di Castagna, evidenziando che televisori ed elettrodomestici erano ancora accesi due ore dopo che Raffaella Castagna aveva lasciato l’abitazione.
Tra i nuovi elementi citati dal legale, si fa riferimento alle modalità della morte di Valeria Cherubini, ritenute “incompatibili” con la tesi accusatoria contro i coniugi. Inoltre, la testimonianza di Frigerio, considerato il principale testimone dell’accusa, viene messa in discussione, specialmente in contrasto con quanto egli avrebbe dichiarato nell’immediatezza degli eventi, prima della sua morte negli anni successivi. Tale versione sarebbe emersa attraverso le intercettazioni ambientali.
L’analisi sull’energia elettrica nell’abitazione coinvolta nella strage è un altro punto chiave sollevato dai difensori, mentre la testimonianza di Abdi Kais, residente nell’abitazione di Erba e mai interrogato dagli investigatori, è stata portata alla luce. Kais è stato successivamente arrestato per spaccio nella stessa zona in cui si è verificata la strage.
Il processo di revisione si presenta dunque ricco di nuovi elementi e dettagli che potrebbero cambiare il corso degli eventi. La decisione dei giudici il 1 marzo sarà fondamentale per stabilire se la richiesta di revisione verrà accolta, portando a un possibile esito di assoluzione o condanna dei coniugi Romano e Bazzi, oppure se sarà dichiarata inammissibile.