Per adesso rimangono in fascia arancione solo Sicilia, Provincia Autonoma di Bolzano, Puglia, Sardegna e Umbria. Con una situazione di questo tipo, oltre al coprifuoco dalle 22 alle 5, potrebbe rimanere anche il blocco agli spostamenti tra territori diversi, anche se questi rientrano nella medesima fascia di rischio, per evitare che un allentamento della stretta possa determinare un’impennata della curva.
In questo momento l’indice di contagio Rt è sotto l’1 (0,84) Guardando ai dati dell’ultima settimana si osserva un miglioramento del livello generale del rischio, con un aumento di Regioni a rischio basso.
Complessivamente, 1 sola Regione ha una classificazione di rischio alto (l’Umbria) contro le quattro della settimana precedente, dieci classificate a rischio moderato, di cui una ad alto rischio di progressione a rischio alto nelle prossime settimane, e altre dieci con rischio basso.
È diminuita anche la pressione sugli ospedali, ed è sceso il numero di regioni e province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva o di aree mediche sopra la soglia critica (sono 8 contro le 12 la settimana precedente). Anche l’occupazione delle terapie intensive a livello nazionale è sotto la soglia critica (28%).
Eppure sia il ministro della Salute Roberto Speranza sia il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo si sono detti preoccupati per i possibili assembramenti, che si sono già verificati nel week end appena trascorso.
Una riapertura di tutti i confini, senza restrizioni, sembra ancora poco probabile.