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Spostamenti a Natale e Capodanno: spunta il piano B del Governo

In Parlamento in questi giorni dovrebbe iniziare l’esame del decreto del 3 dicembre ed è proprio in questa fase che potrebbe essere cancellata la parte che vieta gli spostamenti nelle suddette giornate. Va detto, però, che dalla Camera frenano dicendo che l’esame del DPCM non è stato ancora calendarizzato e che per una tale modifica servirebbe anche l’approvazione del Senato: un processo che molto difficilmente verrebbe completato in tempo per le feste. Ed ecco, quindi, che l’unica possibilità sembra essere quella di un nuovo decreto, con l’intervento diretto del Governo.

Spostamenti tra Comuni vietati, l’alternativa: ecco il piano B per Natale e Capodanno

Come ribadito da Conte, però, “serve equilibrio”, altrimenti il rischio di una terza – incontrollabile – terza ondata si farà sempre più concreto. Ecco perché si sta ragionando su un piano B che potrebbe guardare al raggio chilometrico: in poche parole, non si guarderebbe più al Comune bensì alla distanza degli spostamenti.

In tal caso si andrebbero a risolvere due lacune dell’ultimo DPCM:

la prima è quella che penalizza chi abita in piccoli Comuni, ai quali viene impedito di spostarsi in un’altra città anche se per pochi chilometri;

La seconda è quella che invece adotta un atteggiamento troppo permissivo per chi abita in una grande città. In tal caso, infatti, anche i lunghi spostamenti – purché entro i confini comunali – sono autorizzati.

Circoscrivendo gli spostamenti a Natale e Capodanno entro un raggio chilometrico, quindi, si andrebbero a risolvere entrambi i problemi. Non ci sono ancora indiscrezioni riguardo al numero di chilometri che verrà individuato, ma sembra molto probabile – anche se al momento non c’è ancora nulla di ufficiale in quanto bisognerà capire in primis come cancellare il suddetto divieto – che il piano B sarà proprio questo.

Gli altri di cui si è vociferato in queste ore, infatti, non andrebbero comunque a risolvere entrambi i suddetti problemi. Ad esempio, si è parlato di sostituirlo con il divieto di spostamenti tra Province, ma in quel caso verrebbero comunque a crearsi dei paradossi (si pensi, ad esempio, a due Comuni vicini ma appartenenti a due diverse province o anche alle grandi Province)