Il calcio italiano piange Vito Chimenti, morto improvvisamente a 69 anni per un malore. L’ex attaccante di Palermo, Catanzaro e Pistoiese, attualmente impegnato nello staff tecnico del Pomarico, formazione di Eccellenza lucana, si è sentito male dopo il riscaldamento prima della gara interna contro il Real Senise mentre si apprestava a fare la doccia. Inutili i soccorsi, prima quelli effettuati dallo staff sanitario del Pomarico e poi quelli dei sanitari del 118, che hanno richiesto anche un intervento dell’elisoccorso.
Inventò la ‘bicicletta’
Chimenti, zio di Antonio, ex portiere di Juventus e Roma, divenne popolare a livello nazionale negli anni ’70 per la “bicicletta”, dribbling con cui riusciva a saltare gli avversari facendo passare la palla sopra la testa. Una giocata inedita per quegli anni, oggi particolarmente amata da fuoriclasse del calibro di Neymar e Douglas Costa. Barese, classe 1953, esordì in C con il Matera nel ’72, trascinandolo di nuovo alla promozione 4 anni dopo, nella stagione 1975-1976, facendogli vincere il proprio girone in serie D.
Segnò alla Juve nella finale di Coppa Italia del 1979
La sua bravura tecnica e agilità, a dispetto di una corporatura tozza, attirarono le attenzioni del Palermo che lo acquistò nel ‘77. Con i rosanero in B Chimenti visse un periodo fantastico: 29 reti in 74 partite con un attimo di grande notorietà: il gol iniziale dopo appena 1′ nella finale di Coppa Italia a Napoli contro la Juventus (persa poi 2-1), che dovette abbandonare anzitempo per un infortunio al ginocchio dopo uno scontro con Cabrini.
Ha giocato in A con Catanzaro, Pistoiese e Avellino
Lasciato il Palermo nel ’79 esordì in A col Catanzaro (26 presenze e 1 gol) per poi passare alla Pistoiese (di cui resta ancora il primatista di reti in massima serie, 9) e infine all’Avellino (26 partite e 3 reti). Chiuse la carriera scendendo di categoria scegliendo la maglia del Taranto con cui giocò 3 stagioni segnando 22 gol in 83 partite. Appesi gli scarpini al chiodo, Chimenti divenne allenatore del Matera per poi proseguire la sua lunga carriera tecnica come vice in molte altre squadre (Rimini, Casarano, Lanciano, Messina, Foggia e Salernitana) prima appunto di iniziare, dal 2019, la collaborazione con il Pomarico. Per onorare la sua scomparsa la società lucana ha deciso di non scendere in campo.