“I facci vostri”, la trasmissione prevista per settembre su Rai2, rischia di essere bloccata a causa dell’articolo scritto da Facci su “Libero”. Nel suo articolo, il giornalista afferma che, nonostante le sofisticate analisi forensi, alla fine rimarrà una parola contro l’altra. Inoltre, sostiene che una ragazza di 22 anni era indubbiamente sotto l’effetto della cocaina prima di essere coinvolta con Leonardo Apache La Russa, e quindi ogni racconto su di lei sarà compromesso dalla droga assunta prima di entrare in discoteca.
Le parole del giornalista stanno scatenando una forte reazione sui social e non solo. Si tratta dell’inchiesta in corso sul figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, accusato da una ragazza di 22 anni di violenza sessuale. La Rai è sul punto di bloccare la trasmissione a causa di questo caso.
L’Fnsi ha condannato fermamente le parole di Filippo Facci, citando leggi, norme deontologiche e il Manifesto di Venezia. Tuttavia, prima di tutto, si tratta di una questione di umanità e rispetto fondamentale verso le persone. L’organizzazione ritiene intollerabile quanto scritto da Facci sull’episodio di violenza denunciato a Milano dalla ragazza di 22 anni, come riportato su “Libero” dell’8 luglio: “era indubbiamente sotto l’effetto della cocaina prima di essere coinvolta anche con Leonardo Apache La Russa”.
Non esiste alcun diritto di critica che giustifichi un linguaggio così violento, che viola ogni regola di solidarietà umana e buon senso. Inoltre, il fatto che la denuncia della giovane si sia trasformata in un “caso politico” non giustifica l’oltraggio nei confronti della querelante. Le Commissioni per le pari opportunità dell’Fnsi, dell’Ordine dei giornalisti, dell’Usigrai, insieme all’associazione GiULiA giornaliste, condannano profondamente l’articolo, il post e il tweet diffusi da Facci. Sono particolarmente preoccupato dal fatto che egli sia annunciato come uno dei commentatori del servizio pubblico televisivo, con uno spazio quotidiano su Rai2.
Ciò che turbano non sono i toni “dissacranti e ironici”, bensì la totale mancanza di sensibilità su una problematica che coinvolge le donne, tutte le donne, con un approccio che viola ogni codice rispetto di civile. Le Commissioni per le pari opportunità dell’Fnsi, dell’Ordine dei giornalisti, dell’Usigrai e GiULiA si riservano il diritto di segnalazione quanto sopra al Consiglio di disciplina dell’Ordine dei giornalisti di Milano.