Il Comitato tecnico scientifico interpellato dal Governo ha dato indicazioni di riaprire le scuole. Riapertura scuole, il governo convoca il CtsLo scetticismo delle regioniLe indicazioni del CtsSala: “Lezioni in modalità mista per le scuole”. Cts: “Chi non le apre si prenda la responsabilità”
Su richiesta del ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, il governo ha convocato d’urgenza il Cts in una riunione fissata per le ore 11 di domenica 17 gennaio, avente come tema la riapertura delle scuole nelle regioni gialle e arancioni prevista per domani.
Nonostante le disposizioni dell’ultimo Dpcm indichino una graduale riapertura degli istituti superiori tra il 50% e il 70%, alcuni presidenti di regione rimangono scettici e preferirebbero proseguire con la didattica a distanza.
Riapertura scuole, il governo convoca il Cts
Sulla base di quanto scritto all’interno dell’ultimo Dpcm, a partire dalla giornata di domani è prevista la riapertura delle scuole secondarie di secondo grado nelle regioni in zona gialla e in zona arancione, ma con presenza nelle classi variabile dal 50% al 70%.
Rimangono con la didattica a distanza invece tutti gli altri ordini scolastici dalle materne alle medie, oltre ovviamente alle scuole situate all’interno delle zone rosse.
Nonostante le disposizioni del decreto però, molte regioni in zona gialla o arancione hanno ugualmente deciso di tenere le scuole chiuse, tanto che da domani potranno tornare in classe soltanto gli studenti delle scuole superiori del nel Lazio, Molise, Piemonte (qui al 50% della capienza) e dell’Emilia-Romagna.
Previsto per il 25 gennaio invece il rientro a scuola in Umbria, Campania, Liguria e Puglia, mentre in ultimo hanno posticipato il ritorno fino al 1 febbraio Marche, Calabria, Basilicata, Sardegna, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Le indicazioni del Cts