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Riapertura palestre e centri estetici a rischio: “il governo frena”

Il governo frena sulla ripartenza di altri settori che potrebbero far rialzare i contagi: il via previsto il 15 potrebbe slittare. Regole rigide sull’attività sportiva. Stop alle discoteche. Palestre, piscine, cinema, teatri, centri estetici. Sono moltissime le attività che rischiano di non ripartire alla data stabilita. Se il Comitato tecnico scientifico chiede di rivedere le linee guida per lo sci, il governo frena sulla ripartenza di altri settori che – questo il parere degli scienziati – potrebbero far aumentare il numero dei contagi da Covid 19.

Ma la valutazione, almeno per quanto riguarda le Regioni che a metà gennaio saranno in fascia gialla, è già cominciata. La conferma arriva proprio dal Cts dove è stato aperto un tavolo tecnico con il ministero dello Sport per «accelerare i tempi e consentire alle persone e soprattutto ai giovani di riprendere l’attività fisica al più presto».

Il 15 gennaio

Eppure i tempi non si annunciano brevi, anche tenendo conto dell’indice Rpt (nuovi positivi su tamponi effettuati) che ieri sfiorava di nuovo il 15%. Il Dpcm in vigore scade il 15 gennaio e soltanto a ridosso di quella data si decideranno le nuove aperture. Nulla al momento appare scontato, però le associazioni di categoria premono e sono molti ad aver messo a punto nuove linee guida.

Le palestre

La possibilità che si ritorni in palestra è condizionata ad una serie di precauzioni e regole che si stanno mettendo nuovamente a punto. In discussione c’è la possibilità di contingentare ulteriormente il numero degli ingressi, ma anche quello di impedire ai clienti di poter accedere agli spogliatoi.

Entro il 6 gennaio gli scienziati contano di elaborare una serie di proposte- che si stanno studiando insieme agli esperti del ministero dello Sport – per garantire il rapporto uno a uno, con l’insegnante che svolgerebbe solo lezioni singole.