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Report Iss: ecco le Regioni che cambiano colore

La buona notizia è stata la diminuzione dell’indice Rt a livello nazionale, in flessione dopo un periodo di continua crescita di cinque settimane. Nello specifico, l’incidenza è tornata sotto la soglia 1: “Nel periodo 30 dicembre 2020 – 12 gennaio 2020, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,97 (range 0,85– 1,11)”.

In base ai dati elaborati dalla cabina di regia, il territorio nazionale è ancora disomogeneo nella diffusione dei contagi e nella valutazione della sicurezza sanitaria. Ci sono 4 regioni a rischio alto, 11 con livello moderato e 6 nella fascia di rischio bassa.

Il ministro Speranza, quindi, dovrebbe firmare la nuova ordinanza per definire i nuovi colori regionali a partire da domenica 24 gennaio.

Ricordiamo che per uscire dalla zona arancione o rossa occorrono almeno 3 settimane. Dopo una settimana dall’ingresso in fascia rossa o arancione una Regione può sì chiedere la revisione del suo collocamento sulla base dei dati del monitoraggio Iss che viene fatto ogni venerdì, ma i dati al ribasso devono confermarsi per 2 settimane.

In sostanza, non si può passare dalla zona rossa alla arancione o da arancione a gialla nel giro di una settimana. Al contrario è molto più facile e veloce passare a una fascia di rischio superiore non appena i dati peggiorano: una Regione gialla può diventare arancione in una settimana.

I NUOVI colori delle regioni

In base a quanto detto sopra, cosa aspettarci dalla nuova classificazione delle Regioni per zone di rischio questa settimana?

Sicilia e Alto Adige, in zona rossa dal 17 gennaio, vi rimarranno per almeno due settimane. La Lombardia attende la decisione del Tar Lazio sulla richiesta di tornare arancione, dopo che il Governo ha stabilito la permanenza in zona rossa fino al 31 gennaio.

Zona arancione confermata per Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria, Lazio e Valle D’Aosta. Dovranno aspettare ancora prima di un passaggio alla zona gialla anche Calabria ed Emilia Romagna.

Stando alle ipotesi circolate nelle ultime ore, la Provincia di Trento potrebbe abbandonare la zona gialla e diventare la prima zona bianca d’Italia. Resterebbero in zona gialla, invece, Campania, Sardegna, Basilicata, Toscana e Molise.

Veneto zona rossa o arancione?

Per il momento l’unica Regione in zona arancione che si è sbottonata sulla possibilità di diventare gialla con nuova ordinanza è il Veneto. La Regione governata da Zaia, inserita la settimana scorsa nella fascia arancione in “via prudenziale”, avrebbe i numeri per tornare nella fascia di rischio più basso. Diventare zona gialla vuol dire potersi spostare liberamente fuori dal Comune e all’interno della Regione; consumare al bar e al ristorante con servizio al tavolo fino alle 18, e musei aperti nei giorni feriali.

Con un Rt a 0,96 il Veneto aveva i numeri per la zona gialla già la scorsa settimana, ma a pesare è stata l’incidenza di positivi ogni 100mila abitanti, la più alta d’Italia. Ad oggi però Zaia, nel fare il punto della situazione, ha detto che l’Rt in Veneto è sceso a 0,82, i nuovi contagi sono in calo così come i casi di ospedalizzazione. A meno che il Governo non decida di continuare sulla linea della prudenza, la Regione sarebbe quindi candidata alla zona gialla da questo weekend.

Il Lazio quando può tornare in zona gialla?

La Regione Lazio nell’ultimo bollettino ha fatto sapere che l’indice Rt nel Lazio è tornato sotto 1. Diminuiscono i nuovi contagi, il tasso di occupazione dei posti in terapia intensiva e dei reparti ordinari. Il miglioramento della situazione Covid nel Lazio farebbe ben sperare: se il trend positivo continuerà, è possibile che il Lazio possa tornare in zona gialla. Quando? Non prima di fine mese.

La Regione deve registrare uno scenario da zona gialla per almeno due settimane prima di abbandonare la fascia arancione in cui è stata collocata. Se il Lazio tornerà in zona gialla sarà a partire dal 31 gennaio almeno, dopo la Cabina di regia di venerdì 29 gennaio.