Come capire se si è già stati contagiati dal coronavirus? Oltre ai test attualmente disponibili, alcuni sintomi potrebbero farci sospettare di aver avuto la malattia, magari in forma lieve o asintomatica, per poi guarire senza esserne consapevoli.
Un crescente numero di studi indica che il coronavirus Sars-Cov-2 circolava in Italia molto prima che in Lombardia fosse identificato il primo focolaio di infezioni. Oltre ai primi due casi confermati alla fine dello scorso gennaio a Roma, dei due turisti provenienti dalla Cina, in questi mesi sono emerse più evidenze ad indicare che il virus era presente già alla fine del 2019, come indicato anche dalla recente riesamina di una biopsia svolta da una 24enne milanese affetta da dermatosi nel novembre di quell’anno che, ad oggi, si ritiene possa essere la “paziente 1”. La donna, contattata a posteriori, ha detto di non aver mai manifestato i più comuni sintomi di Covid, come febbre e tosse secca, ma di aver sperimentato lesioni cutanee che sono scomparse dopo cinque mesi. Tuttavia, nel campione di tessuto prelevato in occasione del controllo dermatologico, era presente il materiale genetico del virus. Il suo caso potrebbe essere quello di molti altri italiani che, prima ancora che dalla Cina arrivasse notizia del nuovo patogeno, potrebbero aver contratto il virus senza una chiara manifestazione sintomatica della malattia, così come quello di molte altre persone rimaste asintomatiche o che in questi mesi non hanno attribuito al coronavirus una serie di segni meno comuni dell’infezione, come appunto le dermatosi.
Come fare a capire se hai già avuto il Covid?
Innanzitutto, se abbiamo il dubbio di aver già contratto il coronavirus, magari pensando di aver preso qualche altra malattia, oppure l’influenza o il raffreddore, è possibile avere una risposta certa attraverso un test sierologico che verifica la presenza di anticorpi contro il coronavirus. Il controllo si basa sull’analisi del sangue, può essere di tipo rapido (basta una goccia di sangue con un pungidito) oppure quantitativo (serve un prelievo) e permette di scoprire se si è già entrati in contatto con il virus. Si tratta di un’analisi che può essere svolta anche privatamente, attraverso i laboratori diagnostici attrezzati, e consente dunque di sapere se si è già stati infettati dal coronavirus, magari in forma lieve o asintomatica, senza esserne consapevoli.
ERUZIONI CUTANEE
D’altra parte, ci sono anche degli indizi che possono farci sospettare di aver già contratto l’infezione, ovvero alcuni sintomi meno comuni come, appunto, le manifestazioni cutanee che, si stima, siano presenti in circa il 5-10% dei casi di Covid-19. Tra queste anche i geloni, definiti in medicina come eritema pernio, ovvero le lesioni tissutali senza congelamento per cui le dita delle mani o dei piedi appaiono scolorite o quasi bluastre, a volte dolorose o pruriginose. Alcuni esperti hanno parlato anche di “alluce da Covid”, riscontrando manifestazioni post-virali di questo genere in alcuni casi asintomatici.
LINGUA Covid
Oltre alla cute, le eruzioni possono interessare anche la bocca, come indicato dal Covid Symptom Study App, l’indagine condotta da un gruppo di scienziati del King’s College di Londra che ha evidenziato come l’infezione sembri causare “cambiamenti della lingua, tra cui dolore, scolorimento, gonfiore o una strana consistenza” ha affermato in un tweet il professor Tim Spector, epidemiologo e coautore della ricerca, riportando che “un crescente numero persone presenta ‘lingua Covid’ e strane ulcere alla bocca”. Sintomi decritti anche dagli esperti della britannica Society of Medicine che hanno indicato che l’infezione da coronavirus può portare “a un gonfiore acuto della lingua, che si verifica come parte di una sindrome il cui nome medico è glossite” oltre che “comportare uno scolorimento, che può anche essere conosciuto, più comunemente che dal punto di vista medico, come ‘lingua a fragola’ o ‘lingua a lampone’”.
AFFATICAMENTO
Quello dell’affaticamento persistente, un disturbo che può essere equiparato a una sindrome da fatica cronica post-virale, è uno dei sintomi più diffusi nei guariti dall’infezione da coronavirus. Un studio condotto da un team di ricerca irlandese presso il Saint James Hospital di Dublino ha indicato che più della metà dei pazienti (52% dei partecipanti) presentava segni di affaticamento a sei settimane dalla guarigione, senza alcuna correlazione tra la gravità della malattia sperimentata e lo sviluppo della fatica cronica.
MAL di PANCIA e DIARREA
Diversi i casi in cui, prima di manifestare i sintomi più comuni di Covid-19, i pazienti hanno riportato di aver avuto mal di pancia e disturbi gastrointestinali. Anche un recente studio, pubblicato sull’American Journal of Gastroenterology, ha indicato che in seguito all’infezione da coronavirus possono manifestarsi problemi gastrointestinali, come vomito, dolori addominali o diarrea.