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Poste Italiane, la notizia è a dir poco tremenda: italiani inferociti, cosa hanno scoperto.

In primo luogo, vi sono i buoni trentennali della serie Q/P, i quali hanno restituito un rendimento inferiore a quanto inizialmente previsto. Ciò ha deluso molti risparmiatori che si aspettavano un maggiore guadagno dalle loro scelte di investimento. Tale circostanza ha generato un senso di ingiustizia e di mancanza di trasparenza da parte di Poste Italiane.

In secondo luogo, si contano circa 350.000 buoni con scadenza più ravvicinata (5, 6, 7 anni, e persino 18 mesi) che sono scaduti e prescritti senza alcuna comunicazione da parte di Poste Italiane. Di conseguenza, tali buoni sono diventati carta straccia, poiché qualsiasi richiesta di rimborso del capitale e degli interessi è stata sistematicamente respinta.

I risparmiatori si sentono traditi da Poste Italiane, in quanto la società non ha fornito loro le informazioni necessarie per poter agire tempestivamente e tutelare i propri interessi finanziari.

Infine, l’associazione Adiconsum ha sollevato la questione dei buoni delle serie Q-R-S. Secondo l’associazione, anche questi buoni hanno reso meno di quanto ci si aspettasse a causa di presunte pratiche discutibili da parte di Poste Italiane. L’azienda è stata accusata di aver effettuato operazioni che hanno ridotto il rendimento di tali buoni, causando così un danno finanziario ai risparmiatori.

La situazione è estremamente preoccupante, poiché coinvolge un gran numero di risparmiatori che si sono trovati a subire perdite finanziarie significative. Molti di loro avevano scelto di investire in buoni fruttiferi con l’obiettivo di garantire un futuro economicamente sicuro per sé stessi e per le loro famiglie. Tuttavia, le aspettative di rendimento sono state deluse e si sono trasformate in profonda frustrazione e rabbia.