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Papa Francesco: “Non sto bene di salute”.

Questo non è il primo incontro del Papa con problemi di salute. Durante la primavera di quest’anno, Papa Francesco è stato ricoverato due volte nel giro di tre mesi al Policlinico Universitario Fondazione Agostino Gemelli. La prima volta è stata a fine marzo, quando è stato ricoverato per una “polmonite acuta nella parte bassa dei polmoni”. Questa condizione ha destato molta preoccupazione tra i fedeli, ma il Papa ha poi recuperato e ha continuato con i suoi impegni.

La seconda volta è stata a giugno, quando è stato sottoposto a una “laparotomia e plastica della parete addominale con protesi”. In termini medici, si trattava di un laparocele incarcerato, ovvero un’ernia all’addome. Anche in questo caso, il Papa si è ripreso abbastanza rapidamente e ha proseguito con la sua attività di viaggi apostolici. Ha partecipato ad importanti eventi in Portogallo, Mongolia e Marsiglia.

Nel frattempo, il Papa ha annunciato il suo impegno a partecipare alla Cop28 sul clima a Dubai. Ha dichiarato che prevede di partire il 1° dicembre e rimanere lì per tre giorni. Questa notizia ha sorpreso molti, considerando la sua recente storia di problemi di salute. Tuttavia, sembra determinato a partecipare a questo importante incontro sulla crisi climatica.

Nonostante la sua apparente fragilità fisica, Papa Francesco continua a mantenere un’agenda adatta di impegni personali e pubblici. Ha programmato incontri con 7.800 bambini provenienti da tutto il mondo, compresi rappresentanti da Israele, Palestina, Amazzonia e Australia. Il suo impegno e la sua dedizione al dialogo interreligioso e alla promozione della pace sono evidenti in queste attività.

Nel suo discorso alla delegazione della Conference of European Rabbis, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza del dialogo e della comprensione tra le diverse comunità religiose. Ha affermato che la Parola di Dio guida verso l’accoglienza e la pazienza, anziché l’odio e la vendetta. Ha sottolineato che la compassione, la giustizia e il dialogo sono gli strumenti adeguati per costruire la pace, non la guerra e il terrorismo.

Il Papa ha anche riconosciuto l’importanza delle relazioni ebraico-cristiane nella promozione della pace e ha condannato fermamente l’antisemitismo, che è emerso in varie forme a seguito del conflitto in Medio Oriente. Ha espresso preoccupazione per la violenza e la guerra in quella regione e ha chiesto un impegno congiunto per combattere l’antisemitismo e promuovere la comprensione tra le fedi.