L’obiettivo, inoltre, è quello di incrementare lo smart working fino al 50%.
L’intento del governo è quello di arrivare a una linea univoca su tutto il territorio, ma nelle Regioni dove il rischio di contagio è maggiore si accettano provvedimenti più rigidi.
Intanto, fonti del governo, hanno precisato che non chiuderanno negozi di parrucchiere e centri estetici.
Si valuta, invece, lo stop di palestre, piscine e sport di contatto dilettantistici. Sarà proprio lo sport che potrebbe essere protagonista di nuovi provvedimenti.
“Siamo più forti rispetto a marzo, ma servono nuove misure per evitare che l’Italia raggiunga il livello di altri paesi”.
Così ha dichiarato il ministro della Salute Roberto Speranza.
Il ministro ha parlato dell’irrigidimento delle misure “con una distinzione di base tra attività essenziali e non essenziali, perché abbiamo necessità di limitare i contagi”.
Il governo è orientato a intervenire “adesso con più forza sulle cose non essenziali”.
Poi Speranza ha voluto rassicurare gli operatori che saranno penalizzati dalla chiusura (o dalle limitazioni) di alcuni settori lavorativi, “se decidiamo di chiedere a qualche comparto di cessare o limitare le proprie attività ci facciamo carico del ristoro”.
Intanto il Cts sottolinea l’esigenza di “misure più stringenti per far fronte al progressivo aumento dei contagi”.