In base all’ultimo monitoraggio, con l’abbassamento dei parametri, l’unica regione che andrebbe automaticamente in zona rossa sarebbe il Veneto. Ma è a rischio anche l’Emilia Romagna, con un’incidenza attorno ai 240 casi.
E altre Regioni o Province autonome – Friuli Venezia Giulia, Marche e Provincia di Bolzano – superano i 200 casi ogni 100mila abitanti. Consistente anche l’ipotesi di un nuovo slittamento della riapertura degli impianti di sci e delle palestre.
E si ragiona sulla possibilità di mantenere le fasce dal lunedì al venerdì, irrigidendo le misure nei week end, nei giorni più a rischio assembramenti, con una zona arancione nazionale.
Tra i temi c’è anche l’introduzione una zona bianca, che scatterebbe nel caso in cui l’incidenza scendesse sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti , la soglia considerata minima per riprendere il tracciamento, e porterebbe a una riapertura pressoché totale, sempre rispettando le regole di distanziamento e usando la mascherina, di ristoranti, cinema, teatri, musei e palestre.
Si va inoltre verso una proroga dello stato di emergenza, che scade il 31 gennaio.