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Nubifragio shock in Italia: fulmini, blackout e strade allagate

Con il passare dei minuti, le strade hanno iniziato a trasformarsi in veri e propri torrenti. Il fragore della pioggia si mescolava al vento, che strappava arbusti e rovesciava arredi urbani, mentre i cittadini si trovavano a dover affrontare acqua che invadeva scantinati e locali al piano terra. La macchina dei soccorsi è stata immediatamente sopraffatta da una massiccia ondata di chiamate, superando le ottanta in un breve lasso di tempo, segno della grave emergenza in corso.

La devastazione del nubifragio nel Piceno

Un nubifragio di violenta intensità ha colpito nel tardo pomeriggio di sabato l’area di Ascoli e le zone circostanti, lasciando dietro di sé una scia di danni e disagi significativi. La tempesta ha colpito in particolare il capoluogo piceno, ma molte altre località vicine, come Folignano e Maltignano, hanno subito conseguenze dirette, con acqua che è scesa copiosa in un tempo estremamente ridotto, paralizzando la vita quotidiana e compromettendo le infrastrutture locali. L’intensità delle precipitazioni, unita a fenomeni atmosferici estremi, ha generato una situazione di emergenza idrica che ha richiesto un intervento immediato e massiccio da parte dei soccorritori.

Il pronto intervento dei vigili del fuoco

La rapidità e la devastazione dell’evento meteorologico hanno messo sotto pressione i servizi di emergenza. In poche ore, i vigili del fuoco hanno registrato oltre 80 richieste di soccorso, un numero significativo che evidenziava l’ampiezza e la gravità dei problemi riscontrati. Le squadre di soccorso sono state costrette a lavorare incessantemente, affrontando le chiamate per tutta la notte e nella mattinata successiva. Gli interventi più comuni hanno riguardato il recupero di scantinati e locali al piano terra, completamente invasi dall’acqua, che si erano trasformati in piscine fangose, mettendo a rischio beni materiali e, in alcuni casi, la sicurezza delle persone. L’impegno e la dedizione dei vigili del fuoco sono stati fondamentali per affrontare le numerose richieste di prosciugamento e messa in sicurezza.

Il centro storico: da gioiello a labirinto acquatico

La quantità d’acqua caduta ha avuto ripercussioni drammatiche sul tessuto urbano di Ascoli. Le strade, incapaci di smaltire un simile volume d’acqua in così breve tempo, si sono rapidamente allagate, bloccando di fatto il traffico. Il centro vitale della città, con le sue meraviglie storiche, è stato drammaticamente colpito: piazza del Popolo e piazza Arringo, luoghi di incontro e cultura, si sono trasformate in veri e propri fiumi, con l’acqua che scorreva impetuosa tra le architetture storiche. Anche corso Mazzini, una delle vie principali, è stato sommerso, diventando impraticabile. Un’immagine particolarmente allarmante è stata quella del ponte Romano, invaso dalle acque, che riversava un volume impressionante di liquido nel fiume Tronto, evidenziando la criticità idraulica della zona.

Danni collaterali: vento e pericoli in aumento

Oltre all’emergenza allagamenti, il nubifragio ha portato con sé una serie di danni collaterali che hanno aggravato ulteriormente la situazione. La forza del vento, che ha accompagnato le violente piogge, ha causato la caduta di alberi e il danneggiamento di vari arredi urbani, creando ostacoli e pericoli sulle strade e nei parchi cittadini. Come accennato in precedenza, il temporale è stato preceduto da una intensa attività elettrica che ha provocato sbalzi di corrente e blackout localizzati, lasciando al buio ampie porzioni del capoluogo e delle zone circostanti. La valutazione complessiva dei danni, attualmente in corso da parte delle autorità e della protezione civile, si preannuncia significativa e richiederà uno sforzo prolungato per ripristinare la normalità nelle aree colpite. La comunità locale si unisce ora per affrontare le conseguenze di questa eccezionale ondata di maltempo.