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Napoli, il dolore del marito dell’infermiera violentata: “Non mi perdonerò mai di averla lasciata sola”

Mi sono scosso quando mi ha detto che per liberarsi si era aggrappata al cassonetto dei rifiuti.

Mia moglie aggrappata a un cassonetto dei rifiuti senza difesa… da quel momento è cominciato il mio vero incubo, la domanda ricorrente che non mi lascia più“.

La domanda in questione è cosa stesse facendo lui in quei 45 minuti, il marito è assalito dai sensi di colpa per non aver aiutato la moglie, per non essere stato presente per lei mentre ne aveva bisogno:

“Quarantacinque minuti, il tempo della violenza subita da mia moglie con quell’uomo che le stava addosso sulla schiena e cercava di strapparle i vestiti di dosso con il braccio stretto al collo rischiando di soffocarla.

Quarantacinque minuti…Cosa stavo facendo io in quei quarantacinque minuti? Stavo seduto sul divano in quei quarantacinque minuti?

La donna della mia vita stava lottando con le unghie e con i denti per salvarsi in quei quarantacinque minuti ed io, io perché non ero lì?

Perché qualcuno dal cielo non mi ha detto di andare a prenderla senza pensare ai divieti, di andare e basta?

E mi chiedo anche: perché nessuno stava guardando quelle telecamere in quei quarantacinque minuti?

Perché nessuno ha protetto mia moglie al posto mio?

Allora le telecamere in diretta nelle centrali operative delle forze dell’ordine sono soltanto roba da polizieschi americani?

Nessuno le osserva quelle telecamere?

Vorrei aiutarla ma sono ridotto come lei. Il mio cuore è andato in pezzi e mi sembra di non servire più. A nulla.

Vorrei portarla a fare una passeggiata, vorrei portarla al mare e dimenticare tutto.

Vorrei che tutto diventasse un brutto ricordo chiuso in un armadio“.

Il marito della donna alla fine conclude con un commento sull’aggressore della moglie: “Non sarei in grado di fargli del male.

Sono contro la violenza e sono un medico. Cosa gli direi? Credo che non gli direi proprio nulla.

Per cominciare perché non credo che un personaggio del genere si sia pentito per quello che ha fatto.

E non credo che riuscirebbe a capire quello che sento. No, non gli direi nulla e non vorrei incontrarlo.

Ma certo, un uomo del genere non va perdonato, non è possibile perdonarlo…“

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