Gli amici e i compagni hanno raccontato dei suoi allenamenti quotidiani, che non lo stancavano mai. “Che ci fosse la pioggia o il sole e in qualsiasi momento della giornata, trovavi Ed ad allenarsi”, ha raccontato la mamma, distrutta dal dolore.
Ed aveva appena finito un incontro e stava aspettando i risultati, quando si è accasciato sulla rete del ring, ha vomitato in preda alle convulsioni ed è morto in pochissimo tempo.
La diagnosi è quella di troppo affaticamento da allenamento eccessivo che avrebbe gravato sul suo cuore, causando un infarto.
L’autopsia effettuata sul cadavere del povero 17enne ha rivelato la presenza di una fiborsi miocardica, ossia un accumulo di tessuto cicatriziale sull’organo cardiaco che può causare problemi al cuore, e anche la morte.
Questo può essere stato causato, appunto, dall’allenamento eccessivo praticato dal giovane.