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Lutto nel mondo della moda, addio allo stilista Italiano

Nonostante fu reintegrato di lì a poco, decise di fare qualcosa di drastico: dimettersi dalla Chambre Sindacale e presentare gli abiti solo a un gruppo ristretto di clienti e giornalisti nella sua sede l’espace Cardin a Parigi, dove promosse anche nuovi talenti artistici come attori, teatranti e musicisti. Fu membro della Chambre Syndicale de la Haute Couture et du Prêt-à-Porter e della Maison du Haute Couture dal 1953 al 1993.

La passione per la cultura

Fu un grande appassionato di cultura, basti pensare al fatto che organizzò regolarmente festival teatrali nelle rovine del suo castello a Lacoste. Negli anni ’80 acquistò anche l’originale Palais Bulles progettato dall’architetto Lovag Antti, dove tutto, dal pavimento al soffitto, fino ad arrivare agli ambienti esterni, era riempito e disegnato da forme sferiche.

Non sottovalutò il potere dell’arredamento, dando spazio a pezzi dall’incredibile valore artistico come le sue Scultupres utilitaires e le sue collezioni di mobili.

Pierre Cardin fu anche imprenditore: investì sui ristoranti Maxim’s, espandendo la sua attività a New York, Londra e Pechino, addirittura brevettò una vasta gamma di prodotti alimentari sotto quel nome, primo tra tutti l’acqua minerale prelevata e imbottigliata a Graviserri, in provincia di Arezzo.