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Lockdown Nazionale? Cosa sta succedendo:

A spingere Ricciardi verso queste considerazioni è la valutazione «che la variante inglese si trasmette più velocemente ed è lievemente più letale. Quella brasiliana può dare origine a reinfezioni, come è stato visto a Perugia.

Per la sudafricana sembra limitata l’efficacia del vaccino AstraZeneca». Ricciardi ha sempre avuto una linea rigorista, esprimendo perplessità anche sulla riapertura delle scuole, sull’eventualità di un voto anticipato, e sul pubblico al festival di Sanremo.

Salvini: «Non terrorizzare gli italiani»

Ma le esternazioni di Ricciardi hanno subito scatenato diverse reazioni. «Non se ne può più di `esperti´ che parlano ai giornali, seminando paure e insicurezze, fregandosene di tutto e tutti. Non si può terrorizzare 60 milioni di italiani», dichiara Matteo Salvini.

A tal proposito il leghista dice di confidare che con il premier Draghi «la situazione torni alla normalità». Una critica che è soprattutto sul metodo: «Un consigliere di un ministro non può alzarsi una mattina e parlare di chiusura totale. Prima ne parli con il presidente del Consiglio», il ragionamento di Salvini, che invita a Ricciardi a «parlare di meno e lavorare di più».

Sulla stessa lunghezza d’onda pure il governatore della Liguria e leader di Cambiamo!, Giovanni Toti, che in maniera ironica si chiede perché non sia possibile «un lockdown ad personam» per lo stesso consigliere scientifico del ministero della Salute.

Secondo il presidente dell’Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano, Bonaccini forse serve «una moratoria di dichiarazioni tramite stampa». «Io non faccio riferimento a questo o a quell’esperto – ha aggiunto Bonaccini – non mi permetterei mai. Io dico, in generale, un po’ meno interviste e un po’ più di lavoro laddove si deve discutere.

Se no le persone non capiscono più nulla e questo non è accettabile. Le persone sono in difficoltà ci sono categorie economiche che rischiano. Ci vuole cautela – ha chiuso Bonaccini -: non succeda mai più che si prendano decisioni poche ore prima di qualcosa che era stato detto che si poteva essere».