Irene Rizzotto è morta improvvisamente a soli 27 anni, lasciando un’intera comunità nel dolore più profondo. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare una simile tragedia.
Una tragedia improvvisa a Treviso
La comunità di Valdobbiadene, in provincia di Treviso, è stata colpita da un lutto devastante: la morte di Irene Rizzotto. La giovane è deceduta l’11 luglio 2024 presso l’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, a seguito di un’emorragia cerebrale che l’aveva colpita poche ore prima. Originaria di Alano di Piave, ora noto come comune di Setteville, Irene era molto conosciuta e amata nella comunità.
Una vita dedicata ai bambini
Irene era ricordata con affetto da molti per il suo impegno come animatrice del Grest, organizzato in passato dall’asilo di San Pietro di Barbozza. Il suo amore per i bambini era evidente a tutti. Recentemente, aveva concluso un tirocinio formativo in una scuola dell’infanzia a Noale, nel veneziano, con l’obiettivo di lavorare con i bambini. La sua passione per l’educazione e il desiderio di fare la differenza nella vita dei piccoli erano palpabili.
La comunità in lutto
La notizia della sua scomparsa ha lasciato un vuoto immenso nella comunità. In molti si sono stretti attorno alla famiglia di Irene in queste ore di dolore. Il funerale della giovane si è tenuto presso la chiesa parrocchiale di Alano, dove parenti, amici e conoscenti hanno reso omaggio alla sua memoria.
Un addio sentito
Irene lascia la mamma Flavia, il papà Enrico, la sorella Monica con Simone, il nipote Lorenzo, la nonna Susanna, zii e cugini. Per volere della famiglia Rizzotto, in luogo di fiori, eventuali offerte saranno devolute in parte alla parrocchia e in parte alle attività giovanili a cui Irene partecipava con entusiasmo. “Ovunque sarai, ovunque sarò, in ogni gesto io ti cercherò”, ha scritto la sua famiglia nell’epigrafe, riportando alcuni versi di una canzone di Irama.
La lotta per la vita
Irene ha lottato con coraggio tra la vita e la morte nel letto dell’ospedale di Treviso, dove era stata trasferita d’urgenza dopo essere stata soccorsa nella sua abitazione. La giovane era stata colpita da un’emorragia cerebrale una settimana prima. La sua famiglia e tutta la comunità non si sono mai arresi, sperando fino all’ultimo in un miracolo che purtroppo non è arrivato.
Un ultimo gesto di generosità
In un ultimo atto di altruismo, Irene aveva scelto di donare i suoi organi, consentendo così di salvare altre vite. Questo gesto di grande generosità è una testimonianza del suo carattere e del suo desiderio di aiutare gli altri, anche oltre la morte.
Un ricordo indelebile
La scomparsa di Irene ha lasciato un segno indelebile nella comunità di Valdobbiadene. La sua dedizione ai bambini, il suo spirito altruista e il suo amore per la vita rimarranno per sempre nei cuori di chi l’ha conosciuta. La comunità continuerà a ricordarla con affetto e gratitudine, portando avanti il suo impegno e i suoi valori.