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Imu e Tari 2020 sospensione per coronavirus o no in Decreto Rilancio e decisioni città

Nel decreto Rilancio di maggio 2020 su cui il governo ha lavorato per molte settimane non c’è stato spazio neanche per la sospensione della Tasi, la tassa sui servizi indivisibili, la cui prima rata va in scadenza il 16 giugno.

Ci penseranno eventualmente i singoli Comuni a rimandare o meno il pagamento di Imu e Tasi, ma al momento non arrivano segnali di cambiamento.

Le ipotesi di nuovo pagamento erano di rinviare i termini di versamento al 31 luglio o anche al prossimo 30 novembre con le mancate entrate compensate da un’anticipazione di liquidità da Cassa depositi e prestiti per cui lo Stato si sarebbe fatto da garante.

Per far fronte ad un eventuale problema di scarsità di risorse delle casse locali lo Stato stava infatti pensando a un fondo per il sostegno agli enti locali fino a 3 miliardi e un aiuto ulteriore da Cassa depositi e prestiti.

La sospensione dei pagamenti di Imu e Tari 2020 rappresenterebbe per i contribuenti un aiuto importante in un momento in cui tanti stanno perdendo il lavoro, altrettanti sono in cassa integrazione e solo ora stanno ripartendo tutte le attività non essenziali.

Pagamento Imu e Tari 2020 scadenze e novità nelle città italiane

Ricordiamo che le scadenze per i versamenti di Imu e Tasi sono solitamente fissati al 16 giugno per gli acconti e al 16 dicembre per i saldi.

Qualcosa si sta già muovendo solo sul fronte Tari con il comune di Torino che ha sospeso il pagamento delle prime due rate della Tari per aiutare le famiglie colpite dell’emergenza coronavirus.

A Roma rinvio della tassa sui rifiuti al 30 settembre per il primo semestre e al 31 dicembre per il secondo semestre.

Anche il comune di Palermo si è mosso nella stessa direzione mentre quello di Milano non ha bloccato i versamenti al pari di quanto fatto dalla Regione Lombardia con le imposte di sua competenza.

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