Come hai speso e come stai spendendo i soldi che ti sono stati donati?
“Non mi sono solo comprata una macchina con i soldi che ho ricevuto. Ho fatto anche beneficenza e continuo a farla, mi sono pagata le spese legali, lo psicologo, il dentista, l’affitto. Ho riempito con qualche corredo la casa che condivido con Camilla.
Ripeto, non era il momento di comprare anche l’auto. Ma dopo l’inferno che ho passato e con il dono meraviglioso che ho ricevuto da parte dalle tante persone che hanno voluto aiutarmi, mi sono fatta questo regalo. Mi dispiace se così facendo ho deluso tutti, davvero”.
Perché hai mentito sulla provenienza dell’auto?
“Perché ero sotto pressione, da un momento all’altro sono stata catapultata in un meccanismo più grande di me. Mi cercava mezza Italia, decine di manager, tv, radio… sono stata travolta, chiedo scusa”.
Le persone che ti seguono e che ti hanno aiutata sperano semplicemente di vederti usare quei soldi per costruirti un futuro. Che ne è del piano di iscriverti all’Università?
“Da quando ho ricevuto gli aiuti non ho mai smesso di cercare lavoro. Sto mandando cv su cv, per ora nessuna candidatura ha avuto un esito positivo. Per quanto riguarda gli studi, vorrei iscrivermi a un corso online di giurisprudenza”.
Per quali posizioni ti sei candidata?
“Una è per un’agenzia di assicurazioni, l’altra come segretaria in un ufficio marketing. Non sto facendo la bella vita, contrariamente a quello di cui mi accusano”.
Per quanto riguarda la beneficenza, ci puoi spiegare quali sono gli enti e/o le cause a cui hai donato e a cui intendi donare?
“Allora, in tutto io ho speso 55mila euro dei 140mila della raccolta fondi, e 14mila li ho dati in beneficenza (Fanpage ha visionato alcune ricevute di bonifico, ndr). Ho donato a diverse cause che mi stavano a cuore tra cui l’Associazione Michaela Binato, per la ragazza di 28 anni che si trova in coma vegetativo.
Ho parlato con la madre di Michaela, che mi ha detto quanto vorrebbe avere avere la possibilità di accettare l’orientamento sessuale di sua figlia, lei che ha una figlia intrappolata in un letto. Ho donato anche alla fondazione Nadia Toffa e al centro antiviolenza Lilith donna, che è quello che mi ha seguita quando sono stata cacciata di casa dai miei genitori. Poi ho partecipato ad alcune raccolte fondi per delle cause che mi stavano a cuore quali gli sfratti e le morti sul lavoro”.
E tutta la questione sulla Boldrini? Perché hai detto di essere in procinto di fondare un’associazione con lei se non era vero?
“Io non ho mai detto di averle chiesto di fare un’associazione un’associazione! Riformulo: non sono stata io a dirlo. La mia agenzia aveva espresso il desiderio di consultare la Boldrini per aprire un’associazione a favore dei ragazzi discriminati.
Si trattava però solo di un consulto, visto che la Boldrini mi aveva telefonato e si era interessata alla mia causa”.
Malika, pensi di aver sbagliato qualcosa nel tuo comportamento?
“Penso di essere stata molto ingenua. Sono una ragazza di 22 anni uscita da un periodo orribile, con tante mancanze e senza punti di riferimento di adulti. Le persone che mi hanno aiutata sia coi gesti sia con le parole, sono diventate la famiglia che non ho mai avuto. Averli delusi mi fa malissimo, è la cosa peggiore che potesse capitarmi in questo momento.
Spero però che una macchina non cancelli tutto quello che di buono credo di aver fatto in questi mesi, il mio attivismo, la beneficenza e l’aiuto che ho provato a dare a tanti ragazzi e ragazze che mi hanno scritto e che si trovano nella mia stessa situazione. Spero che questo errore non cancelli tutto il resto”. Fonte Fanpage.it