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Giovanna sfrattata dalla casa dove viveva da più di 40 anni:

Molti, come lei, si sono trovati di fronte alla porta di casa una notifica di sfratto, costretti a lasciare l’abitazione che per anni avevano chiamato casa. Un esempio simile è quello di Maria, una malata oncologica di 70 anni, che vive con la figlia disoccupata di 33 anni. Ma cosa sta accadendo?

Giovanna cacciata dalla sua casa a 82 anni

Giovanna e Maria risiedevano entrambe a Bari Vecchia, una zona storica della città che sta vedendo un aumento preoccupante degli sfratti. Giovanna viveva in un appartamento in affitto insieme alla sua famiglia da oltre 40 anni. A un certo punto, il proprietario dell’edificio ha deciso di trasformare l’intera struttura in un bed & breakfast, notificando la sua intenzione a tutti gli inquilini. Nonostante Giovanna fosse l’unica a non aver ancora lasciato l’appartamento, ieri è stata infine costretta ad andarsene.

La storia di Giovanna

Michele Fanelli, presidente del Circolo Acli Dalfino, è stato un sostenitore della causa di Giovanna fin dall’inizio. Ha raccontato la sua storia ai media locali, sottolineando quanto fosse legata al suo quartiere. “L’ultima a resistere è stata Giovanna, che non voleva lasciare il suo amato quartiere, nonostante le fosse stata proposta dai servizi sociali un’abitazione alternativa”, riporta Bari Today. Lo sfratto è stato eseguito ieri, senza che Giovanna avesse la possibilità di recuperare i suoi beni personali.

L’affitto di Giovanna non poteva competere con il potenziale guadagno derivante dall’affitto ai turisti durante la stagione estiva. Questo è il motivo per cui l’intero edificio, che ospitava varie famiglie, è stato sgomberato. “Bari Vecchia rischia di non essere più abitata dai suoi storici residenti, e questo dobbiamo impedirlo”, ha dichiarato Michela Fanelli. Don Tino, il parroco della chiesa di San Giuseppe, ha spiegato che affittare ai turisti è molto più redditizio rispetto a lasciare le case ai residenti di lunga data. Attualmente, trovare un’abitazione a Bari e lungo la costa è quasi impossibile, costringendo chi cerca casa a spostarsi nei paesi limitrofi.

La lotta per rimanere a Bari Vecchia

Giovanna non è l’unica a trovarsi in questa situazione. La gentrificazione di Bari Vecchia è in atto da anni, con gli immobili che vengono trasformati in alloggi turistici o in lussuosi appartamenti per affitti brevi. Questo fenomeno sta spingendo fuori i residenti storici, che non possono competere con i prezzi elevati del mercato turistico.

Maria, una donna di 70 anni affetta da cancro, ha subito una sorte simile. Viveva con la sua figlia disoccupata di 33 anni quando hanno ricevuto la notifica di sfratto. Nonostante le loro condizioni difficili, non hanno avuto altra scelta che lasciare la loro casa. Queste storie evidenziano una problematica crescente: la mancanza di protezione per gli inquilini di lunga data contro gli interessi commerciali.

Le implicazioni della gentrificazione

La trasformazione di Bari Vecchia in una destinazione turistica ha profonde implicazioni sociali. La perdita di residenti storici significa anche la perdita di una parte dell’anima della città. Le persone che hanno vissuto in questi quartieri per decenni sono custodi della cultura e delle tradizioni locali. La loro cacciata rappresenta una perdita irreparabile per il tessuto sociale della comunità.

Inoltre, la difficoltà di trovare un’abitazione a prezzi accessibili sta colpendo duramente le famiglie a basso reddito. Molti sono costretti a lasciare la città e a spostarsi in aree periferiche o in comuni limitrofi, con tutte le difficoltà logistiche e sociali che questo comporta. I legami di vicinato, le reti di supporto e l’accesso ai servizi essenziali sono messi a dura prova.

La reazione della comunità

La comunità locale e diverse organizzazioni stanno cercando di reagire a questa situazione. Il Circolo Acli Dalfino, sotto la guida di Michele Fanelli, sta portando avanti una campagna di sensibilizzazione per cercare di fermare questa ondata di sfratti. La speranza è che, facendo pressione sulle autorità locali, si possano trovare soluzioni più eque che permettano ai residenti di lunga data di rimanere nelle loro case.

Don Tino e altri leader comunitari stanno cercando di mobilitare l’opinione pubblica, sottolineando l’importanza di mantenere viva l’identità di Bari Vecchia. La loro battaglia è contro un sistema economico che valorizza più il turismo che il benessere dei suoi cittadini.