Il 3 ottobre, durante un episodio della trasmissione Quarto Grado, il generale in congedo Luciano Garofano, noto ex comandante dei Ris, ha fatto un annuncio significativo riguardo alla sua scelta di abbandonare la difesa di Andrea Sempio, un caso che ha attirato l’attenzione mediatica per diversi anni. Il conduttore Gianluigi Nuzzi ha sottolineato come Garofano abbia interrotto anche altri impegni, inclusa una consulenza per il caso di Sebastiano Visintin e una tournée teatrale. Garofano ha spiegato che la sua decisione non deve essere interpretata come un passo indietro, ma piuttosto come una scelta ponderata basata su differenze tecnico-scientifiche con il team di difesa, con il quale mantiene comunque buoni rapporti.
Le motivazioni dietro la scelta di Garofano
Durante la trasmissione, Garofano ha chiarito che la sua decisione è stata influenzata da un aspetto tecnico specifico. “Come ha affermato l’avvocato Lovati, la divergenza tecnico-scientifica riguarda l’impronta 33. Per me, che considero questo elemento cruciale, avrebbe dovuto essere inclusa nell’incidente probatorio. Tuttavia, la strategia difensiva ha optato per un’altra direzione. Di conseguenza, non c’era più sintonia sul piano tecnico-scientifico”. L’ex comandante ha ribadito che la sua scelta è stata frutto di una riflessione professionale serena e che non vi sono stati contrasti personali con il team di difesa.
Le parole di Garofano su Nuzzi
Nel corso della puntata, Gianluigi Nuzzi ha manifestato delle riserve riguardo alle motivazioni di Garofano. Tuttavia, il generale ha risposto con determinazione: “Non c’è motivo di scuotere la testa”. Si è rivolto a Nuzzi, il quale sembrava scettico. Garofano ha insistito sul fatto che, in un gruppo di professionisti che difendono un indagato per omicidio, è essenziale che ci sia totale armonia. Ha sottolineato che una mancanza di coesione tecnica può mettere a rischio la solidità della difesa.
Il carico di lavoro e le scelte professionali di Garofano
Garofano ha anche accennato a una riduzione generale dei suoi impegni professionali. “La mia decisione di lasciare la difesa di Resinovich e la tournée teatrale è dettata semplicemente dal desiderio di alleggerire il mio carico di lavoro. Ho molte responsabilità e necessito di dedicare tempo ad altri casi aperti”. Ha spiegato di avere bisogno di maggiore tempo per seguire le indagini in corso, evitando così di disperdere le proprie energie su troppi fronti contemporaneamente.
Chiarimenti sulle indagini in corso
Un ulteriore tema affrontato da Garofano è stato il caso di Brescia, legato all’indagine per corruzione. Il generale ha dichiarato: “Il fatto che siano emersi presunti pagamenti illeciti non mi ha preoccupato; sono questioni che non mi riguardano. Ho sempre operato in modo trasparente, fornendo le mie consulenze via email, con bonifici e fatture adeguate”. Con queste parole, Garofano ha voluto dissipare ogni sospetto riguardo alla correttezza del suo operato, in un momento in cui l’attenzione mediatica sul caso Garlasco era particolarmente intensa.