Un’attività di controllo a tappeto con tamponi per i lavoratori e che procede con una logica a “centri concentrici”:
si parte dal caso di positività al coronavirus e si effettuano accertamenti tra altri colleghi, familiari e conoscenti finché non si arriva a terminare la catena dei potenziali contagi.
Il dipartimento di Sanità pubblica dell’Azienda Usl di Bologna sta procedendo così alla Bartolini Corriere Espresso dove, nello stabilimento adibito a magazzino nella zona industriale della città, è stato scoperto un focolaio di Covid-19.
Sulla base dei risultati dello screening si valuterà l’eventuale chiusura dell’hub, un provvedimento preso dall’autorità sanitaria e che alcuni sindacati hanno già invocato.
Intanto si aggiungono altri 27 casi positivi, che si vanno a sommare ai 64 censiti sin qui, tra dipendenti e familiari.
Il controllo a tappeto alla Bartolini è stato pianificato dall’Ausl in collaborazione con la direzione dell’impresa e nello stabilimento delle Roveri è impegnato anche l’ispettorato del lavoro per chiarire ogni aspetto relativo alla sicurezza.
“Siamo in attesa per domani dei risultati dei tamponi eseguiti anche ad amministrativi, autisti e altro personale.
Faremo una valutazione del focolaio: se ci sono evidenze epidemiologiche e condizioni specifiche, per come si è manifestato, potrebbe essere una strada da percorrere quella di proporre la sospensione dell’attività”.
Ha spiegato Paolo Pandolfi, direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl.
“Noi siamo la Regione che sta facendo più test sierologici a campione – dice il presidente Stefano Bonaccini – il focolaio all’azienda l’abbiamo scoperto noi con i test sierologici.
Poi abbiamo fatto i tamponi e messo in isolamento i positivi per chiudere quel piccolo focolaio il prima possibile”.